David Bussagli è il sindaco di Poggibonsi. Con lui abbiamo fatto il punto sullo stato di salute della città.
A Poggibonsi il 19 settembre scorso è stato firmato il primo patto di collaborazione in attuazione al regolamento dei Beni Comuni. A firmarlo sono stati l’amministrazione comunale e l’associazione Via Maestra tramite il presidente Isa Strambi. L’oggetto del patto sono state le “panchine d’autore” che saranno realizzate nei prossimi giorni per veicolare un messaggio forte contro la violenza sulle donne. Il regolamento dei Beni Comuni è un insieme di idee e di regole per rendere libera e diretta la partecipazione dei cittadini alla cura e alla valorizzazione dei patrimonio collettivo, sia materiale e che immateriale. Con il sindaco della città valdelsana David Bussagli abbiamo parlato di questa novità e delle problematiche di Poggibonsi.
Come nasce l’iniziativa “Panchine d’autore”?
«L’iniziativa nasce da un percorso intrapreso qualche mese sul regolamento dei beni comuni e sulla loro presa in carico da parte della collettività. La prima azione concreta ce l’ha proposta l’associazione “Via Maestra” del centro commerciale naturale, che adotterà due panchine del centro storico che verranno dipinte di rosso. Questo colore è stato scelto dagli associati per denunciare la piaga della violenza delle donne. Quindi, oltre al fatto della cura di un bene comune, c’è il lancio di un messaggio importante. Noi abbiamo aperto, nella scorsa primavera, la prima casa di rifugio in Valdelsa per donne vittime di violenza. Da una parte, quindi, c’è la collaborazione con le forze dell’ordine e la proposta di servizi, dall’altra c’è una denuncia collettiva».
A che punto è la valorizzazione della Fortezza?
«L’anno scorso abbiamo restituito alla città il Parco delle Mura, circa un 1,4 km di camminamenti e dodici ettari di parco pubblico. Quest’anno abbiamo realizzato eventi, soprattutto estivi, per valorizzare lo spazio. Stiamo portando avanti il progetto ambiziosissimo dell’Archeodromo, la ricostruzione di un villaggio medievale. Su diciassette strutture da realizzare, noi ne abbiamo costruite tre. Le risorse per il completamento sono nel progetto di innovazione urbana che abbiamo presentato e vinto insieme a Colle Val d’Elsa. L’Archeodromo sta ricevendo molti premi, perché riesce ad essere una cosa innovativa pur parlando di storia. Da circa meno di un mese stiamo cercando di far proseguire la campagna di scavi in Fortezza, interrotta alcuni anni fa a causa della mancanza di risorse da parte dell’Università e dell’amministrazione comunale. L’anno prossimo noi vorremmo, compatibilmente con le disponibilità, riprendere il lavoro».
E il bando per il bar del ristorante del Cassero com’è andato a finire?
«Il bar è stato riaperto da qualche settimana dal nuovo gestore. Ci ha garantito anche che, con la nuova stagione tipo verso marzo-aprile, verrà riaperto il ristorante».
Visti i problemi sulla Siena – Firenze, Poggibonsi come si sta muovendo per il miglioramento della viabilità?
«Noi abbiamo un deficit storico di grandi infrastrutture per la mobilità, intendo soprattutto strade e ferrovie. Però a me pare che in questa fase alcune richieste di questo territorio si stiano concretizzando, pur con tutte quelle difficoltà che si affrontano in fase di progettazione e in fase di realizzazione. E’ vero che ora l’Autopalio è interrotta dai cantieri, ma è anche vero che questi li stavamo aspettando da almeno quindici anni. Alcune opere sono state completate, altre sono in corso, altre sono già finanziate nei Piani di miglioramento 2017-2019. Andranno monitorati i cantieri, le spese e la qualità di lavori. La Regione ha assicurato che farà la propria parte nei controlli.
Sul lato della mobilità su ferro, mi pare che Ferrovie dello Stato stia lavorando alla progettazione del raddoppio del binario tra Granaiolo ed Empoli, che per noi è fondamentale per razionalizzare i tempi di percorrenza. Anche in questo caso ci vorrà del tempo. Siamo in contatto con i nostri parlamentari per monitorare la situazione».
Poggibonsi è stato il motore dell’industrializzazione del senese. Attualmente quali possibilità lavorative offre, soprattutto ai giovani, che vadano al di là dell’economia da voucher?
«La storia industriale di Poggibonsi è nota. Nel dopoguerra è stato un polo importante. La vocazione produttiva non è mai venuta meno, neanche in questa fase di difficoltà. Il distretto della Valdelsa, dicendolo con molta cautela, sembrerebbe dare dei segnali positivi in alcuni settori, come quello del camper e quello della meccanica. Questo non vuol dire che siamo fuori dalla crisi, ma diciamo che, rispetto a qualche mese fa, un miglioramento c’è. Le politiche industriali non competono né a un Comune, né a una Provincia. Noi come amministrazione possiamo solo creare le condizioni e i servizi più favorevoli per chi vuole produrre. Stiamo lavorando con le associazioni di categoria su questo. A me piace ricordare un progetto su cui ci siamo spesi e che fra poco verrà realizzato. Abbiamo vinto un bando regionale come incubatori di start-up e abbiamo già sistemato l’ex biblioteca di Poggibonsi per accogliere sei attività innovative. Così un luogo di cultura diventerà un luogo di lavoro. Un binomio, quello fra “sapere” e “fare”, che a Poggibonsi è molto importante. Questo progetto lo stiamo portando avanti con il Comune di Certaldo, diventato incubatore anch’esso. Metteremo in contatto poi le aziende delle due cittadine».
Emilio Mariotti