Capaccioli, passi avanti in Regione: cassa e tredicesima sbloccate, ora il piano di rilancio
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Arriva un primo risultato per i lavoratori della Capaccioli di Sinalunga, una quarantina in tutto, che da mesi vivono una situazione di grave difficoltà economica tra stipendi mancati e ammortizzatori rimasti bloccati.
Alla vigilia delle festività natalizie, dal tavolo convocato in Regione Toscana emergono segnali di parziale sblocco della vertenza, pur in un quadro che resta complesso.
Nel corso dell’incontro è stato confermato che verrà corrisposta la tredicesima mensilità 2025, che era anch’essa a rischio. Una misura immediata per attenuare l’impatto sociale della crisi, mentre prosegue la procedura di ristrutturazione dei debiti e l’iter degli ammortizzatori. Al tavolo erano presenti il consigliere del presidente della Regione Eugenio Giani per le crisi aziendali Valerio Fabiani, supportato dall’unità di crisi regionale e da Arti, il sindaco di Sinalunga Edo Zacchei, i rappresentanti dell’azienda, la Rsu e le organizzazioni sindacali.
“L’incontro è andato abbastanza bene, ci sono stati dei passi in avanti rispetto alle richieste che avevamo fatto durante l’ultimo incontro”, commenta Daniela Miniero della Fiom Cgil di Siena. Uno dei nodi più urgenti riguardava proprio la situazione economica dei dipendenti: “Abbiamo chiesto che potesse essere pagata almeno la tredicesima mensilità riferita all’anno 2025 perché i lavoratori, soprattutto quelli che sono stati e sono interessati dalla cassa integrazione a zero ore, da settembre praticamente non hanno retribuzione”.
Un altro passaggio decisivo riguarda la cassa integrazione. “Oggi registriamo dei passi avanti perché abbiamo finalmente l’accettazione della cassa integrazione da parte dell’Inps, quindi questi mesi saranno pagati dall’Inps nel mese di gennaio”, spiega Miniero. L’azienda si è inoltre impegnata a versare entro il 22 dicembre la tredicesima: fino a 1.500 euro ai lavoratori in cassa a zero ore e 1.000 euro a chi ha svolto alcune giornate lavorative.
Sul piano industriale, la Regione sottolinea che la riunione è servita a condividere i primi passaggi del percorso. Con la nomina dell’esperto per la composizione negoziata della crisi da parte della Camera di commercio di Arezzo-Siena, si aprirà ora il confronto sul piano industriale e sulla ricerca di nuove commesse. “Il prossimo incontro di gennaio vedrà anche la presenza del commissario, che dovrà illustrarci più nel dettaglio il piano di rilancio dell’azienda”, aggiunge Miniero.
Guardando al 2026, è già stata avanzata la richiesta per un ammortizzatore sociale di più ampio respiro. “Si passerà da un regime di cassa integrazione ordinaria a un contratto di solidarietà, per dare copertura economica e rendere sostenibile il periodo necessario all’azienda per uscire dalla crisi”, spiega la sindacalista, ribadendo l’obiettivo di mantenere i livelli occupazionali.
Un obiettivo reso più urgente dal calo degli addetti: “L’azienda Capaccioli interessava fino al mese scorso 43 lavoratori, oggi ne interessa già 30, perché ci sono state uscite di professionalità importanti”, conclude Miniero.
“Dal tavolo è emersa una situazione complessa, che per mesi è gravata ingiustamente soprattutto sulle lavoratrici e sui lavoratori – ha dichiarato Valerio Fabiani – ma abbiamo anche registrato la disponibilità di tutte le parti a proseguire il confronto con l’obiettivo di trovare una soluzione industriale e finire di pagare tutte le spettanze dei dipendenti”.