“Vogliamo essere un modello per tutti i Comuni della nostra penisola”: sono state le parole del presidente dell’Unione dei Comuni della Valdichiana Senese Agnese Carletti, che oggi ha preso parte alle audizioni al Ministero della Cultura per insieme alle altre finaliste per il titolo di capitale italiana della Cultura 2026. La Valdichiana, con il dossier “Seme d’Italia” è stata l’ultima delle dieci candidate ad essere sentita dalla commissione ed è l’unica ad aver unito più comuni di un territorio.
“I nostri progetti sono finalizzati a rimanere nel tempo – spiega Carletti -, qualora dovessimo essere noi la Capitale italiana della Cultura 2026. L’arte e la cultura sono i nostri principi fondamentali, che da tempo portano avanti il nostro territorio. Diventare la capitale, significherebbe per noi fare un salto di qualità molto più rapido e cambierebbe la nostra visione. Viviamo tante criticità, ma la nostra unione ha dimostrato che tutto è possibile; dunque, questo riconoscimento sarebbe per noi un aiuto enorme”.
Il territorio senese ha ottenuto otto bandiere arancioni su dieci e nel dossier ha presentato ben 78 progetti da realizzare, basati su quattro parole chiave: riconoscere, abitare, attrarre ed esprimere I progetti sono interamente mirati alla cura del territorio, che secondo l’Unione dei Comuni si ramifica in: cura del paesaggio, cura dell’identità e cura della persona. Nella giornata di ieri hanno presentato il loro dossier Agnone, Alba, Gaeta, L’Aquila e Latina. Oggi, invece, hanno preceduto la Valdichiana, Lucera, Maratea, Rimini e Treviso.
“Per scaramanzia non ho voluto ascoltare le audizioni degli altri – spiega Agnese Carletti -. Non voglio dire che cos’hanno gli altri in meno rispetto a noi, ma posso dire che siamo l’unica unione di Comuni e che rappresentiamo un modello per tutti i territori italiani. Inoltre, la nostra proposta culturale è ben ampia e siamo molto fiduciosi. La commissione mi è parso che abbia gradito le nostre proposte e questo è un buon inizio. Aspettiamo e vediamo che succede”.
La proclamazione della Capitale italiana della Cultura si terrà entro il 29 marzo 2024. La città vincitrice sarà assegnataria di un contributo finanziario di un milione di euro per concretizzare gli obiettivi delineati nel progetto di candidatura.
Tra i presenti anche il presidente del consiglio regionale Antonio Mazzeo: “Questo è un progetto che nasce dal territorio, tiene conto della grande scoperta archeologica, unica al mondo, avvenuta a San Casciano dei Bagni, ma è anche un racconto di tradizione e storie differenti. Si tratta di una proposta innovativa, un ‘seme’ per costruire una proposta culturale differente, in grado di attirare turisti da tutto il mondo, che sono certo colpirà la commissione. C’è l’idea di una Toscana bella che si sa aprire al mondo, partendo dalla sua storia, dai suoi valori e dalle sue radici”.
Pietro Federici
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