Carabinieri, il colonnello Modesti: “Fondamentale il rapporto con i cittadini e saremo sempre capillari sul territorio”

Prende servizio oggi al comando provinciale dei carabinieri di Siena il nuovo comandante, colonnello Giulio Modesti, che arriva da Monreale. Un trasferimento da un luogo bellissimo a un altro altrettanto affascinante: come l’ha vissuto?

“Molto bene. Sono fiero e orgoglioso di questo nuovo incarico. Ringrazio la mia amministrazione e il comando generale per avermi affidato la guida del Comando provinciale dei carabinieri, in una città e una provincia splendide, ricche di storia millenaria e tradizioni”.

Conosceva già questo territorio?

“Lo conoscevo solo in parte, non in maniera approfondita. Questa sarà dunque l’occasione per conoscerlo meglio e apprezzarne la realtà senese”.

 

 

Che eredità raccoglie dal colonnello Pitocco, che ha lasciato il comando dopo tre anni di servizio?

“Lo ringrazio per l’ottimo lavoro svolto. Il suo impegno costituisce per me un valore aggiunto su cui far leva per proseguire lungo la scia del mio predecessore”.

Chi è il colonnello Giulio Modesti?

“Sono un ufficiale dell’Arma. Sono entrato in accademia a Modena e nel 2001 sono diventato ufficiale, completando la formazione alla Scuola ufficiali di Roma. Ho iniziato come comandante di plotone alla Scuola marescialli di Firenze, poi sono stato impiegato in Kosovo nell’ambito dell’Unità multinazionale specializzata. Successivamente ho guidato il nucleo operativo della compagnia di Milano Porta Monforte e comandato due compagnie territoriali, a Treviglio, Bergamo, e Taurianova, Reggio Calabria”.

Due territori piuttosto impegnativi, non è così?

“Sì. Treviglio, nella bassa bergamasca, è un’area complessa per la sua posizione tra Milano e Brescia. Taurianova, invece, è stata impegnativa soprattutto per il contrasto alla criminalità organizzata. Dopo queste esperienze sono stato assegnato allo Stato maggiore del Comando generale a Roma, dove mi sono occupato di programmazione finanziaria. Promosso tenente colonnello, ho frequentato il corso Ismi al Centro alti studi della Difesa e poi assunto il comando del Gruppo carabinieri di Monreale, in provincia di Palermo”.

Quali erano le principali attività a Monreale?

“Il militari di Monreale coprono l’89% della provincia di Palermo: da Cefalù alle Madonie, da Bagheria a Termini Imerese, fino al Corleonese e al Basso Belice. L’impegno principale è stato il controllo del territorio e il contrasto alla criminalità organizzata, in un contesto che richiede grande presenza e costanza”.

E ora a Siena? Che tipo di approccio intende dare al suo comando?

“Il mio obiettivo è garantire massima collaborazione con le altre forze di polizia sotto la guida della Prefettura e mantenere un contatto diretto con i cittadini, proseguendo la linea dei miei predecessori. Punterò sulla proiezione esterna dei reparti, per rafforzare la prevenzione e la percezione di sicurezza”.

Nonostante la chiusura di alcune piccole stazioni, resta la capillarità il punto di forza dell’Arma?

“Assolutamente sì. La capillarità è da sempre la nostra caratteristica principale, fin dalla fondazione dell’Arma nel 1814. Le stazioni dei Carabinieri restano la colonna portante: presidiano il territorio, mantengono il contatto con le comunità locali e garantiscono un’efficace azione di prevenzione”.

Vuole lasciare un saluto alla città e alla provincia di Siena?

“È una terra bellissima, ricca di storia e tradizioni, a partire dal Palio. Sono certo che sarà un’esperienza intensa ed entusiasmante”.

Katiuscia Vaselli