Quando a letto, o in qualunque altro posto vi piaccia farlo, qualcosa “non va”, sia nell’uomo che nella donna, una volta escluse le cause mediche, che secondo dati recenti non superano il 40% dei casi, il motivo è che la mente va in una direzione e la natura in un’altra. L’espressione della sessualità presuppone l’essere spontanei, aspetto che a sua volta presuppone il fatto che non si possa, ovviamente, decidere di esserlo. Quando infatti vogliamo rendere volontario ciò che per sua natura dovrebbe essere spontaneo, otteniamo il contrario, cioè l’inibizione proprio di ciò che vogliamo. Questa trappola mentale può generare nell’uomo due principali conseguenze: l’eiaculazione precoce e la disfunzione erettile.
La prima è considerata la più frequente disfunzione sessuale maschile: il 90% l’ha sperimentata almeno una volta nella vita (…e qualcuno sostiene che il restante 10% non sia sincero!) e tra questi, il 40% ne soffre con una certa frequenza. E’ definita come la persistente o ricorrente eiaculazione a seguito di una minima stimolazione sessuale prima, durante o poco dopo la penetrazione e prima che il soggetto lo desideri. Può essere definita primaria se si è sempre verificata, secondaria se si è verificata dopo un periodo di normalità, generalizzata se si verifica in ogni situazione o situazionale se si verifica solo in alcune specifiche circostanze. Che cosa fanno generalmente gli uomini che ne soffrono? Tendono spontaneamente a mettere in atto strategie, che poi nel tempo si riveleranno fallimentari, basate nel tenere ossessivamente sotto controllo le proprie reazioni fisiche, arrivando però al punto di perdere il controllo. Queste persone sperimentano alti livelli di paura riguardo alle intense sensazioni erotiche che tentano invano di controllare che a loro volta creano una forte attivazione psicofisiologica che fa perdere il controllo stesso. Esiste un tempo decente per considerare soddisfacente un rapporto? In molti mi fanno questa domanda.
Generalmente, rispondo che prima di chiederlo a me, dovrebbero chiederlo alla propria partner! Scherzi a parte, la risposta è soggettiva. A mio parere, si può considerare un tempo “decente”, solo e soltanto quando i due partner sono soddisfatti e appagati, non necessariamente fisicamente, ma anche da un punto di vista psicologico. Detto questo, un recente sondaggio ha indicato come durata media del rapporto di penetrazione, 6 minuti. C’è chi invece, non accontentandosi di 6 minuti, dopo il primo orgasmo, ne desidera un altro e poi un altro ancora. In questi casi, cari maschietti, sappiate che dopo un’eiaculazione, l’uomo entra in una fase detta “periodo refrattario”, durante la quale, anche se eccitato e stimolato adeguatamente può non riuscire ad avere un orgasmo. La durata di tale periodo aumenta all’aumentare degli orgasmi e dell’età.
L’altra faccia del pianeta dei disturbi sessuali maschili, si chiama disfunzione erettile. Un tempo chiamata impotenza, la disfunzione erettile è caratterizzata dall’impossibilità di ottenere o mantenere un’erezione sufficiente per avere un rapporto sessuale. Recenti studi suggeriscono che ne soffre in modo importante il 10% degli uomini sessualmente attivi (il 30% degli over 60). Può essere definita primaria se si è sempre verificata, secondaria se si è verificata dopo un periodo di normalità, generalizzata se si verifica in ogni situazione o situazionale se si verifica solo in alcune. E’ bene sottolineare che sperimentare sporadicamente la perdita dell’erezione durante un rapporto sessuale, non ha niente a che vedere con il disturbo dell’erezione. Stress quotidiani, avere rapporti sessuali quando non si ha voglia o quando si desidererebbe fare altro, pressioni fatte dalla partner o richieste di prestazione, sono solo alcune tra le principali cause di ovvie e momentanee perdite dell’erezione che non possono assolutamente essere considerate un disturbo.
Un uomo può decidere di avere un rapporto sessuale perché desidera farlo, ma non perché decide di “avere voglia” di farlo. Per avere la dimostrazione di ciò che state leggendo, sforzatevi di “avere voglia” di qualcosa. Vi assicuro che, se provate a reiterare nel tempo questo sforzo, otterrete un effetto contrario. Sono infatti le richieste di provare a comando qualcosa che per loro natura non possono che essere spontanee, ciò che finisce inesorabilmente per bloccarle ancora di più. Ogni sentimento, come è il desiderio sessuale, non può prodursi a comando, sia che l’ingiunzione venga da noi che da altri. Al contrario, sforzarsi di provare certe emozioni e certi stati d’animo si finisce per produrre inevitabilmente l’effetto opposto: senso di inadeguatezza, tristezza, irritazione, apatia, senso di colpa, fino al punto di poter poi sviluppare un vero e proprio disturbo. Quali tentate soluzioni fallimentari prova a mettere in atto la persona che ne soffre regolarmente? Generalmente mette in discussione le proprie capacità, fino ad arrivare al punto di evitare i rapporti stessi, controlla le proprie sensazioni fisiche e resta concentrato su se stesso. Tutto questo avviene con modalità ossessive: si cerca di rendere volontario qualcosa che è spontaneo, fino a giungere al paradosso di inibire ciò che si vorrebbe produrre. In molti riferiscono di perdere l’erezione nel momento in cui indossano il preservativo. Ciò avviene perché lo stimolo eccitatorio si interrompe e la persona si distrae per cercare, aprire e indossare il preservativo stesso. Come ovviare a questo problema? Far rientrare il preservativo stesso all’interno dei “giochi” erotici con il partner ad esempio facendoci aiutare a indossarlo. Giochi erotici tra i partner non servono solo in questo caso, ma sono utili in generale per mantenere viva la fiamma della passione all’interno di una coppia stabile. Questi stimoli cerchiamoli nella nostra fantasia, non all’esterno, come chi, erroneamente, crede che utilizzando certe droghe diventerà Superman. A tal riguardo voglio sottolineare che ad esempio, l’utilizzo regolare di cocaina, porta nel tempo a peggiorare nettamente la risposta sessuale nell’uomo con sempre più inefficaci erezioni e di sempre più breve durata. Cari uomini, le donne non vogliono mangiarci, ma solo fare l’amore. Quindi, baciatevi, parlate alla vostra partner dei desideri che avete e prima ancora di stimolare i vostri corpi…stuzzicate la vostra fantasia!
Dott. Jacopo Grisolaghi
Psicologo e Sessuologo – Dottore di Ricerca in Psicologia