Caso Rossi, la commissione parlamentare a Siena. Vinci: “Ci sono novità, dettagli inediti”

“Dal sopralluogo non è emerso un elemento particolarmente eclatante, ma tanti piccoli dettagli che possono contribuire a chiarire la vicenda”: Gianluca Vinci, deputato di Fratelli d’Italia e presidente della seconda commissione d’inchiesta parlamentare sulla morte di David Rossi, ha parlato a margine del sopralluogo effettuato a Siena dalla nuova commissione. Una scena che si ripete, periodicamente, da 12 anni. Da quel 6 marzo 2013 i senesi e i giornalisti hanno visto, osservato, scritto di tutte le numerose persone che si sono affacciate alla finestra dell’ufficio di David Rossi, delle altrettanto numerose perizie e analisi e approfondimenti e com missioni parlamentari, anche. Siamo alla seconda, con la speranza di tirare fuori una verità definitiva che dia anche pace a chi deve averla, una volta per tutte. Quello di David Rossi è entrato di diritto nei “cold case”, i grandi misteri irrisolti d’Italia e da anni, come spesso accade, si è creato un circo Barnum intorno alla vicenda. Con una sola, grande verità: David Rossi è morto e ai morti si deve rispetto.

Per l’organismo oggi è stato il giorno del sopralluogo nell’ufficio del manager e nella stanza superiore, a Rocca Salimbeni, e nel vicolo di Monte Pio, dove Rossi fu trovato senza vita. Ad affiancare Vinci i commissari Simonetta Matone e Tiziana Nisini, in quota Lega, e la pentastellata Valentina D’Orso. Presenti poi alcuni consulenti esterni, tra cui l’ex onorevole cinque stelle Luca Migliorini.

Sulla caduta è stata confermata nuovamente l’ipotesi più accreditata. Niente di nuovo. “Abbiamo esaminato – afferma Vinci – , tra le altre cose, lo stipite della finestra di David Rossi e quello del piano superiore. L’ipotesi che fosse caduto dal quarto piano era nell’aria, ma la differenza tra il legno delle due finestre – pur essendo coeve e risalenti a circa un secolo fa – è evidente. La finestra del quarto piano è completamente intatta sul lato interno, mentre quella del terzo piano è sdrucciolata e potrebbe aver lasciato le schegge trovate sulla camicia di David Rossi. Per questo motivo, la caduta dal quarto piano appare improbabile, mentre quella dal terzo è molto più plausibile”.

L’analisi ha toccato anche le vie di accesso esterno, come quella che porta in Piazza dell’Abbadia.  “Abbiamo ispezionato anche il tunnel – continua Vinci-. I luoghi sono leggermente modificati a causa dell’installazione di una porta antincendio, ma abbiamo comunque avuto modo di esaminarli”.

A Roma intanto vanno avanti i lavori: “La commissione sta proseguendo le indagini su diversi fronti –  fa sapere il parlamentare -. In particolare, sta cercando di ottenere informazioni dalla sorella di Villanova Correa per verificare se possa riferire qualcosa riguardo al comportamento o alle conoscenze del fratello. Inoltre, si sta procedendo con la stesura delle relazioni”.

Ed ancora, aggiunge l’onorevole, “si darà mandato, anche se i tempi non sono ancora chiari, ai RIS o a un’altra forza dell’ordine per ricostruire tutte le tempistiche. Non si tratterà di una relazione che colloca persone fisiche in un momento specifico, ma di una ricostruzione dei movimenti di tutti i soggetti presenti quella sera. Per quanto riguarda nuove perizie – conclude-, la commissione valuterà. Probabilmente ci sarà un’integrazione sulle lesioni, ma su alcuni punti specifici. L’ufficio di presidenza, insieme ai plenari, prenderà la decisione”.

 

K.V.