“Per il quinto anno i ragazzi della scuola media ‘Papini’ di Castelnuovo Berardenga saranno costretti a seguire le lezioni nei bunker-container, nonostante le promesse del sindaco e della giunta piddina”. Queste sono le parole con le quali ha tuonato Lorenzo Rosso, esponente di Fratelli d’Italia, consigliere comunale di opposizione a Castelnuovo Berardenga e presidente della locale commissione di controllo del territorio comunale. “Il sindaco del Pd Fabrizio Nepi – ha detto ancora Rosso – aveva promesso l’inaugurazione della scuola media ‘Papini’ per il mese di settembre 2022. E al suono della campanella tra circa un mese i ragazzi saranno costretti a subire l’ingresso negli ormai famigerati container-bunker per il quinto anno consecutivo”.
Rosso non lo dice ma in realtà i lavori, che sono iniziati nell’aprile 2021, sono praticamente ultimati. Giovedì 10 agosto, il sindaco di Castelnuovo Berardenga Fabrizio Nepi e il vicesindaco Alessandro Maggi hanno effettuato un sopralluogo insieme ai responsabili della direzione dei lavori, dell’impresa e degli uffici comunali coinvolti per vedere lo stato dell’opera, giunta alla fase di completamento. Il progetto ha previsto l’adeguamento della struttura alle normative antisismiche e antincendio e la realizzazione di una riqualificazione edilizia interna ed esterna.
Il taglio del nastro della scuola secondaria di primo grado “Papini” è previsto entro il mese di novembre, sulla base di un percorso condiviso fra amministrazione comunale e dirigenza scolastica per consentire di raccogliere tutta la documentazione tecnica relativa alla certificazione energetica, antisismica e di prevenzione incendi dell’immobile e di trasferire le attrezzature didattiche in modo programmato e funzionale.
L’opera conta su un investimento complessivo di 2,3 milioni di euro, con 1,3 milioni di euro di finanziamenti che sono arrivati da Regione Toscana e Ministero. Il noleggio della scuola modulare provvisoria, che ha ospitato i ragazzi e la segreteria per tutto il periodo dei lavori, è stato sostenuto dai fondi per l’emergenza scolastica della Regione Toscana, con una copertura complessiva pari a circa l’80 per cento delle spese.