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Caterina e i cavalli: la massoterapia equina

L’amore per i cavalli è un sentimento che palpita nel cuore di ogni senese. Li amiamo già da ‘cittini’, quando nella stalla vedevamo arrivare quell’animale così elegante a cui rivolgevamo sguardi ammirati e un po’ intimoriti, quando ancora non era importante che fosse una ‘brenna’ o un ‘bombolone’: l’importante era avercelo, quel cavallino. C’è chi non si è fermato ai semplici sguardi sognanti, ma ha costruito una vita (professionale e non) insieme e per il cavallo. Caterina Tiezzi, 26 anni e contradaiola del Bruco, ci accoglie insieme a Ciacco, il suo “preferito”, e ci racconta la massoterapia equina, la sua professione già da due anni.

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Cos’è la massoterapia equina?

“E’ una terapia totalmente manuale che si basa sulla manipolazione muscolare. Aiuta i cavalli a risolvere problemi di rigidità, di contratture, strappi o problemi di andatura e caratteriali. Un cavallo che ha un disagio fisico reagisce al dolore e si difende come può, diventando anche intrattabile. Durante il trattamento vengono liberate endorfine e serotonina, detti anche ormoni della felicità! E’ quindi possibile trattare il cavallo con tranquillità, sia per lui che per chi lavora, dandogli una vera sensazione di benessere”.

Come è diventata la tua professione?

“Ho iniziato la mia formazione due anni fa al centro ippico Equiter di Eliana Speziale (unico centro in Italia dove insegnano massoterapia, la dottoressa Speziale è stata la prima nel nostro Paese a portare la massoterapia equina, era il 1994). In italia non è una professione riconosciuta, al momento, ed io sono addetta alla tutela e al benessere dell’animale”.

Il cavallo a Siena è un’istituzione. Hai trovato un buon ambiente per il tuo lavoro?

“A dire il vero, i primi tempi ero convinta di volermi spostare e pensavo che avrei trovato un gran numero di orizzonti chiusi. Adesso, dopo aver iniziato la mia carriera, sono convinta che spostarsi sarebbe un grande errore, perché Siena è un ottimo punto di comunicazione ed è facile muoversi in tutta Italia. In più il numero di cavalli che ci sono è veramente molto alto”.

La massoterapia è applicabile a cavalli attivi in qualsiasi disciplina?

“La massoterapia è una cosa che funziona, prima di tutto. Funziona per il salto a ostacoli, per l’endurance e per tutte le altre discipline. Siena è un po’ chiusa per quanto riguarda nuove tecniche di cura, a meno che non vi siano persone all’avanguardia. Penso, però, che i migliori obiettivi si possano ottenere solo presentando dei risultati ed è quello che faccio e voglio fare. Sono molto determinata, nella vita come nel mio lavoro”.

Quali sono i problemi più comuni nel cavallo?

“Il treno posteriore ed il treno anteriore sono quelli ad avere più problemi. Nei cavalli dove si monta a pelo, ad esempio, si trova un maggiore affaticamento sulla schiena e nel punto dove vengono strette le ginocchia. Ogni volta che ad un cavallo è richiesto uno sforzo muscolare al limite delle sue capacità, si rischia un problema muscolare e questo rischio aumenta durante le competizioni”.

Esiste un legame tra massoterapia e veterinaria?

“Certo che esiste! La collaborazione con il veterinario è importantissima e i risultati arrivano quando la squadra tira tutta dalla stessa parte”.

Adesso che ne sappiamo qualcosa in più, vuoi raccontarci come ti se innamorata dei cavalli?

“Parto dal fatto che io ho sempre praticato una marea di sport fin da piccola perché vengo da una famiglia di sportivi e per me è sempre stato pane quotidiano. Tra le tante, andavo anche a cavallo. Ma se devo risalire al momento del colpo di fulmine, mi viene in mente quando mio nonno lavorava all’ippodromo di Follonica. Una volta mi portò insieme a lui e quel giorno, proprio quel giorno, all’ippodromo c’era Varenne! Da lì è nato il mio primo legame con i cavalli. Poi, crescendo, la vita mi ha messo davanti ostacoli e strade non proprio facili da percorrere… Mi sono buttata in questa passione e, da una parte, mi ha salvata”.

 

Arianna Falchi
Emilio Mariotti

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