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Coldiretti disdice il protocollo d’intesa del 2014 con la Regione Toscana

Assemblea degli allevatori della provincia senese. Massima condivisione con le posizioni dell’Associazione

Coldiretti si allontana dal protocollo d’intesa siglato nel 2014 con la Regione Toscana. L’Associazione prende posizione ferma e invia alla Regione un documento.

Approvazione e immediato avvio del piano di conservazione e gestione del lupo in seno alla Conferenza Stato Regioni, immediata realizzazione di piani di contenimento e controllo di cani vaganti e ibridi attraverso la collaborazione con i diversi Corpi di polizia. Ma anche risorse finanziarie complementari per sostenere interventi di prevenzione in grado di limitare eventuali azioni di predazione su bestiame domestico e ridurre la conflittualità tra presenza dei lupi e le attività legate alla pastorizia. Per i risarcimenti, è necessario superare il regime che impone un limite massimo di erogazioni per ciascuna azienda di 15.000 euro in tre anni. Si deve prevenire, non solo pagare dopo i risarcimenti.

In sintesi, queste sono le richieste principali contenute nel documento inviato alla Regione da Coldiretti. Perché se da un lato ci sono gli ungulati, dall’altra razzie quotidiane, greggi dimezzate e danni che ormai viaggiano su cifre alle stelle. Lupi e canidi padroneggiano nelle nostre campagne. In tutta la Toscana e soprattutto nella nostra provincia oltre che in quella grossetana.

Questa mattina l’affollata assemblea, nella sede di Coldiretti Siena, dei pastori della provincia. Gli allevatori sono esasperati per l’impossibilità di portare avanti un duro lavoro troppo spesso vanificato dalle incursioni notturne e diurne di lupi ed ibridi lupo/cane. Le vittime sono prevalentemente pecore ma anche animali più grossi come esemplari bovini allevati all’aperto, soprattutto giovani vitelli. Gli allevatori denunciano, oltre alla ingente perdita di capi, anche danni indotti, come la diminuzione di latte prodotto dal bestiame impaurito in seguito agli attacchi con la conseguente difficoltà a mantenere gli sbocchi commerciali e la presenza sul mercato.

Secondo i più recenti studi condotti dall’Università di Firenze, nei nostri boschi vive una popolazione di lupi formata da 108 gruppi riproduttivi (erano 72-73 nel 2013): complessivamente si stima che la popolazione di lupi ammonti a circa 600 animali. I gruppi si stanno rafforzando anche a causa di incroci con cani randagi.

Le azioni intraprese finora non sono evidentemente sufficienti per garantire il futuro della zootecnia toscana, che non sia solo fatto di risarcimenti ma anche di azioni preventive concrete.

Emilio Mariotti

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