Commissioni consiliari: le autorizzazioni ai giornalisti tolte dal documento, ma restano ‘sospese’

Le autorizzazioni ai giornalisti per partecipare alle commissioni consiliari vanno nel limbo: la conferenza dei capigruppo, che era stata convocata stamattina alla vigilia del consiglio comunale, ha optato per ‘staccare’ quel passaggio controverso dal resto della bozza sulle linee guida sul funzionamento degli organismi.

Tre dunque i punti che per ora restano nel documento.

Nel primo si invitano le strutture direzionali di palazzo pubblico “a rispettare la programmazione delle sedute dei consigli comunali in modo da porre alla discussione delle commissioni i temi da trattare e su cui esprimere il parere obbligatorio nei termini regolamentari previsti”.

Nel secondo si conferma la procedura per l’approvazione dei regolamenti “che devono essere trattati in via propedeutica dalla commissione “Statuto e regolamenti” e successivamente acquisire il parere obbligatorio della commissione “Programmazione, bilancio ed affari generali”. Quindi il terzo punto che dà i dettami sulla partecipazione, in presenza o da remoto, dei commissari.

Adesso è bene chiarire alcuni elementi: innanzitutto la proposta che esce fuori dall’assise odierna non passerà all’esame dei consiglieri in aula domattina. Serviranno più riunioni dei capigruppo per capire se e come limare il testo, che è ora allo studio,  e se ci sono altre migliorie che vanno predisposte; inoltre il passaggio che avrebbe inserito le autorizzazioni per i giornalisti è per ora sospeso e messo da parte. Questo significa che in futuro potrebbe essere ripreso e ridiscusso, anche se l’ipotesi è altamente improbabile, vista la contrarietà emersa sia da maggioranza che da opposizione.

“Abbiamo espresso un no netto alla proposta – fa sapere il capogruppo del Pd Giulia Mazzarelli – . E tutti i membri della minoranza hanno manifestato la loro perplessità. Il regolamento del consiglio comunale dà già le linee guida sul come comportarsi. Le commissioni sono aperte sia ai giornalisti che ai liberi cittadini, tranne quando, con motivazioni che vengono espresse, non si decide di secretarle”.

“Da parte di Fratelli d’Italia Siena – è il commento del capogruppo Bernardo Maggiorelli – non c’è mai stata la volontà di sottoscrivere, compilare o redigere quel punto. Sarebbe stato contro legge. E crediamo poi che un tema del genere debba essere affrontato con modalità più specifiche”.

MC