In occasione della #Faimarathon di domenica Roberto Guiggiani propone un itinerario che parte dalla Rocca di San Silvestro e arriva a Vetriano, passando per Pisa.
Anche se il Fondo Ambiente Italiano ci ha ormai piacevolmente abituato ad appuntamenti eccezionali, quelli in calendario domenica prossima, 16 ottobre, per #Faimarathon sono ancora più sorprendenti ed intriganti. Conviene dunque fare il pieno alla proprio automobile, controllare che le gomme siano a posto e prepararsi ad una vera maratona attraverso la Toscana, visto che questo florilegio di luoghi meravigliosi resterà aperto soltanto poche ore e dunque è opportuno costruirsi prima il proprio itinerario del cuore.
Personalmente suggerisco quello che in circa 140 km parte da Rocca di San Silvestro ed arriva a Vetriano passando per Pisa, tre luoghi dove grazie a Faimarathon si possono coniugare tante forme di bellezza.
La Rocca San Silvestro, in provincia di Livorno, costituiva insieme alla Torre di San Vincenzo e alla Rocca di Campiglia – che sono infatti visibili da lì – un sistema difensivo formidabile per poter avvistare e difendere il territorio, ricco di giacimenti minerari, allora autentici “caveau” di produzione monetaria delle zecche toscane, dagli attacchi esterni. Facile immaginare che scorci di panorama è possibile ammirare da lassù. Ed in più, gli “apprendisti ciceroni” del Fai vi guideranno in un percorso su tre tappe: il borgo, la chiesa e la zona signorile.
A Pisa invece l’itinerario è tutto interno al centro storico della città, con tre chiostri da visitare tutti di un fiato, che sono quelli della Chiesa di Santa Maria del Carmine, di San Matteo in Soarta (oggi parte dell’omonimo Museo nazionale) e della Chiesa Santa Croce in Fossabanda. Personalmente, è quello di Santa Maria del Carmine che preferisco, ma non sono un esperto, parlo solo come mio gusto personale, e non voglio certamente influenzare nessuno.
Ed infine quello che viene ufficialmente considerato il teatro più piccolo del mondo, la bomboniera di 71 metri quadrati a Vetriano, in provincia di Lucca, che peraltro è uno dei tesori che il Fai ha acquistato, restaurato mirabilmente e che riesce, con i suoi volontari, a tenere aperto durante tutto l’anno. Costruito nel 1890 da Virgilio Biagioni per precisa indicazione contenuta nel testamento del padre, riesce ad ospitare 95 spettatori, di cui 65 in platea e 30 nei due ordine di palchetti.
Definirlo incantevole non gli rende giustizia.
Roberto Guiggiani