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Covid, Nursind: “A ottobre oltre 500 contagiati nel personale sanitario toscano”

“Oltre 500 operatori del sistema sanitario toscano contagiati dal covid19 nel solo mese di ottobre, focolai inimmaginabili nelle Rsa e carenza di personale: serve subito un piano d’azione, la Regione ci ascolti”. A lanciare l’appello è Giampaolo Giannoni, segretario Nursind Toscana, il sindacato autonomo delle professioni infermieristiche.

“La Regione non ci ha ancora ricevuti- denuncia Giannoni-. Il personale infermieristico è allo stremo, viene impiegato per gestire le Rsa togliendo risorse importanti al sistema territoriale, mentre la figura dell’infermiere di famiglia e comunità non ha ancora le risorse per partire. Ci chiediamo come sia possibile in una situazione del genere potenziare le USCA, le unità speciali di continuità assistenziale chiamate ad assistere i malati Covid a domicilio. In questo modo vanno in crisi anche l’assistenza ai malati terminali, le cure palliative e tutta la sanità territoriale in generale”.

Nei reparti ospedalieri Covid per Giannoni “la situazione è insostenibile: non è pensabile operare per 11 ore con tute e scafandri, con personale spostato continuamente da un servizio all’altro in base alle priorità. Sempre più spesso ci arrivano richieste di aiuto dal punto di vista psicologico. Avevamo chiesto screening a tappeto per il personale sanitario, ad oggi anche questo appello rimane inascoltato”. “Anche i percorsi Covid risultano inadeguati in alcune aziende – sottolinea il segretario di Nursind Toscana – nonostante abbiano avuto tre mesi per organizzarsi. Nelle cliniche chirurgiche di Careggi, ad esempio, si sono attivate degenze Covid senza avere la diagnostica, il che costringe a continui trasporti per effettuare gli esami”.

“Si parla di posti letto pronti per la rianimazione, ma senza personale per attivarli: ci sembra paradossale. Stiamo ricorrendo a liberi professionisti, ma serve subito un nuovo bando per le assunzioni, così come è necessario stabilizzare il personale in servizio che ha i requisiti. Senza contare l’umiliazione per gli infermieri di non vedersi riconosciuta neanche l’indennità per le malattie infettive, mentre ai medici di base vengono conferiti ulteriori indennizzi per effettuare i tamponi”, incalza.

Infine la nuova richiesta al Presidente Eugenio Giani e all’assessore alla Salute Simone Bezzini “un incontro urgente: gli infermieri – conclude Giannoni – sono al centro del sistema sanitario, non è pensabile escluderli dalle fasi decisionali in un momento come questo”.

marco crimi

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