Delle 32 mutazioni della variante sudafricana Omicron “solo 4 si avvicinano al modello computerizzato dei nostri anticorpi monoclonali. La nuova variante ci darà filo da torcere ” , ma “abbiamo un certa confidenza che questi continuino a funzionare”.
Rino Rappuoli parla a tutto campo di coronavirus, vaccini, varianti e pandemia e lo fa a Siena durante la presentazione del suo nuovo libro “I vaccini nell’era globale” , scritto insieme a Lisa Bozza ed edito da Zanichelli. La sua prima presa di posizione forte arriva sull’obbligo vaccinale: “sono stato sempre contrario perché penso che i cittadini capiscano che questi farmaci sono un bene unico-dice Rappuoli-. Purtroppo vedo che ci sono ancora persone contrarie”, quindi “la vaccinazione obbligatoria potrebbe essere un male necessario”. E sul super Green Pass: “È uno strumento che serve a fare ragionare chi non vuole ragionare”.
Come detto il microbiologo e della responsabile Ricerca e sviluppo e Chief scientist di Gsk Vaccines e coordinatore scientifico del Mad Lab di Toscana Life Sciences ha affrontato tanti temi legati al covid. Gli anticorpi monoclonali di Tls, fa sapere, “sono in un momento avanzato. nella sperimentazione di fase clinica 2-3 che alla fine dovrebbe portare alla registrazione. Non stiamo andando così veloci come avremmo voluto ma, con i nuovi casi di covid, speriamo ad arrivare ad un’analisi intermedia entro la fine di quest’anno o l’inizio 2022. Per completare lo studio stiamo pensando di andare anche all’estero”.
Rappuoli torna poi a parlare della variante sudafricana. “Come ricercatori non ci possiamo accontentare- spiega-. Stiamo lavorando per essere un passo avanti al virus. Abbiamo già isolato gli anticorpi che dovrebbero essere in grado di controllare tutte le varianti che ci sono state finora e la sudafricana”.
Fronte vaccini, “dovremo aspettare qualche giorno per vedere i risultati contro la Omicron- afferma lo scienziato -. Stando ai modelli che si vedono al pc si osserva che questa ha maggiore effetto sui vaccini che avranno meno efficacia” anche “dopo le prime due dosi”. Con la dose booster però “si dovrebbe avere un livello anticorpale tale da coprire anche la sudafricana”. Infine l’argomento della vaccinazione a chi ha un’età tra 5 e 11 anni. “Penso che sia naturale ed umano, anche se non razionale, che la gente abbia paura di vaccinare i bambini ma questi sono molto sicuri. Dobbiamo essere tranquilli e somministrare le dosi anche ai bambini”.
Marco Crimi
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