Crediti d’imposta per corsi mai svolti: l’Acr Siena nel mirino della Guardia di Finanza, sequestro da 350mila euro

Si chiude oggi il cerchio sull’indagine iniziata un anno fa e condotta dalla Guardia di Finanza di Siena:  350mila euro per realizzare corsi di formazione per i dipendenti, che però non sono mai stati svolti: questa è l’ipotesi al centro delle indagini della Guardia di Finanza di Siena, che ha messo nel mirino la Acr Siena per dei crediti d’imposta, ottenuti nell’ambito del piano nazionale Industria 4.0 (che rientra nel Pnrr), usati per compensare i debiti erariali.

L’indagine condotta dal Nucleo di polizia economico-finanziaria e diretta dalla Procura di Siena è nei confronti di sei persone (Montanari e altri cinque) all’interno alla compagine societaria. Ed in ordine all’ipotesi di indebita compensazione, di cui all’articolo 10-quater del decreto legislativo 74/2000, il pm ha richiesto l’adozione di una misura cautelare, concessa poi dal Gip, nei confronti di Emiliano Montanari: un decreto di sequestro preventivo, per confiscare il profitto del presunto reato, da 350mila euro. Durante gli approfondimenti delle fiamme gialle, che hanno sentito i lavoratori, condotto i sopralluoghi, ricostruito i flussi finanziari ed esaminato le banche dati, sarebbe emerso che i dipendenti non hanno mai preso parte a nessun tipo di attività formativa, per cui è stato ritenuto inesistente il credito d’imposta usato per la compensazione del debito tributario.

L’indagine, spiega una nota, “ha preso le mosse dall’analisi di rischio sull’effettività dei corsi formativi, i cui oneri sono sostenuti dallo Stato attraverso il riconoscimento alle imprese di un credito d’imposta, corrispondente al costo della formazione, da utilizzare per l’abbattimento dei propri debiti tributari”.

La Guardia di Finanza, si spiega ancora, “nel confermare il carattere trasversale della propria operatività, resta in prima linea per rafforzare il presidio di tutela del Pnrr e garantire il corretto impiego delle sue risorse”.

Emiliano Montanari risultava indagato per compensazione indebita già dallo scorso luglio 2023. Anche allora (leggi qui) la Procura aveva svolto indagini sull’utilizzo, in compensazione dei debiti erariali, di crediti d’imposta -maturati per l’erogazione negli anni 2021 e 2022- per i corsi formativi dei dipendenti. In quel caso la Finanza aveva effettuato perquisizioni e sequestri di documentazione contabile nella sede legale della società oltre che in altre sedi nella disponibilità di Montanari a Milano, Napoli e Roma.