Cominciamo dai bambini: non si mettono i diti negli occhi soprattutto ai bambini delle contrade vicine, l’acqua si porta per bere e non per tirarla in capo a quell’altri, chi ha un bisogno urgente è meglio che scenda, gli addetti ai bambini hanno fatto un voto di sacrificio alla Madonna: devono tenere a bada una torma di marmocchi e devono tornare in Contrada senza averne persi punti perché sennò, con le mamme, potrebbe venir fuori qualche discussione.
Palco dell’òmini: rigorosamente vestiti tutti uguali e, preferibilmente, senza fazzoletto. Comportarsi bene, cantare forte, intonati e tutti insieme in modo da fare un coro armonico e piacevole agli orecchi.
Portamento virile: collo dritto, muso franco (questo è Da Ponte- Mozart, l’avete riconosciuto, vero?). Fai vedere che non hai paura di niente e di nessuno. Non minacciare il fantino altrui quando passa al galoppo sotto il tuo palco, ma, in compenso, bèrcia come un forsennato quando passa il tuo, facendogli capire che lui è il meglio e che una Contrada migliore non la poteva trovar e nemmeno col lumicino.
Quand’è finita la prova, scendi con calma: a prendere cavallo e fantino ci pensano quelli che sono addetti a farlo. Se tu non ne fai parte non ti mettere nel mezzo a impicciare. Aspetta che arrivino e mettiti dietro. Ah, a proposito: in prima fila dietro al cavallo più di tanti non ci possono stare…quindi qualcuno si rassegni e smetta di sgomitare per passare nelle file davanti.
Beppe dell’Arco (ovvero: fai come faresti)
Disegni: Mirella Menciassi