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Dai “matti” alla buona tavola e reinserimento sociale, storia e successo de La Proposta all’Orto de’ Pecci

Tutti i senesi sono nati con un punto di riferimento nel cuore, un posto in cu ci siamo rifugiati tutti, cercando un po’ di fresco in estate, portandoci il proprio fidanzato o fidanzata nella speranza di strappare un bacio illuminati sotto un cielo stellato, oppure andando a mangiare qualcosa di buono e casalingo. Parliamo dell’Orto de’ Pecci, un pezzo di polmone verde, racchiuso all’interno delle mura di Siena. Ma forse non tutti sanno che, se è possibile accedervi alla ricerca del fresco estivo o di un buon piatto, è merito della cooperativa la Proposta, che da 40 anni opera all’interno dell’Orto.

“La cooperativa – spiega Andrea Friscelli – nasce nel 1983 all’interno di un servizio di psichiatria, grazie alla volontà di alcuni medici e infermieri. La volontà era quella di ricercare lavoro protetto ai pazienti, una cosa difficile da fare visto che ancora non esisteva nessun tipo di normativa o tutela. La vera svolta arriva con la nascita della legge 381, quella legge che normava le cooperative sociali e il terzo settore. Fu un vero toccasana per la Cooperativa che arrivò ad avere fino a 40 dipendente. Fi allora che l’ospedale psichiatrico ci affidò l’Orto de’ Pecci, dove iniziammo a coltivare la terra, vendendo i nostri prodotti alla cucina dell’ospedale stesso e tutti coloro che volevano acquistare i nostri prodotti”.

Da quel momento la Proposta ha continua ad espandersi fino a che non arrivò il momento dell’apertura del ristorante, diventando un punto di riferimento per tutti i senesi.
“L’apertura del ristorante – conclude Friscelli – deriva da una nostra volontà di far conoscere la bellezza dell’Orto a tutti senesi, allora non tutti erano a conoscenza del grande verde che avevamo all’interno del centro storico. Iniziammo piano piano, senza troppe nozioni relative alla gestione del ristorante, ma con una grande volontà. Ancora oggi la Proposta continua ad andare avanti, seppur con qualche acciacco dovuto al Covid che ci ha messo in difficoltà. Oggi i nostri assistiti collaborano anche insieme alla Sei Toscana, occupandosi della raccolta rifiuti. La nostra speranza è quella di continuare ad andare avanti, cercando di dare un futuro e un lavoro a tutte quelle persone che, con difficoltà, riescono a relazionarsi con il mondo esterno”.

Niccolò Bacarelli

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