“Dal Biotecnopolo la risposta europea alle pandemie”: la Ue svela i dettagli sul piano da 33 milioni di euro

Un consorzio di organizzazioni leader riunite “per garantire la prontezza e la capacità di risposta dell’Europa alle pandemie” attraverso “l’allineamento degli investimenti nazionali già esistenti nella ricerca e sviluppo sui vaccini in una rete collaborativa per la fornitura completa di vaccini”.

Questo l’obiettivo, scritto in un documento comunitario, dell’European vaccine hub, che vede tra i protagonista il Biotecnopolo di Siena. Alla Fondazione sono destinati 20 milioni di euro. Ma anche altre realtà locali dovrebbero ricevere fondi: oltre 8 milioni di euro per Sclavo vaccines, 2 milioni indirizzati all’ateneo e 370mila euro per Vismederi.

Se a questi cinque progetti si aggiungono anche 1,5 milioni di euro per l’Istituto Zooprofilattico sperimentale delle Venezie e  i 310mila della romana Reithera, la cifra destinata per il Paese dovrebbe essere di poco inferiore a 33 milioni di euro.

Per il Biotecnopolo e per gli altri attori senesi il riconoscimento ottenuto è di assoluto valore. La Ue ha dato l’ok alla finanziabilità del progetto, rilasciando il cosiddetto bollino “Step”, che individua le strategie considerate strategiche per l’intera Unione. Il “timbro”  già da solo certifica il valore dell’idea proposta. Ma per l’effettivo arrivo delle risorse si dovrà attendere l’aggiudicabilità.

La Fondazione Biotecnopolo collaborerà con realtà come Istituto Pasteur, Vaccinopolis, il centro tedesco per le infezioni e quello per le terapie vaccinali.

Ognuno dei ‘nostri’ attori coinvolti avrà un compito specifico con il progetto che, si legge, “sarà costruito da esperti con comprovata esperienza nella scoperta, nello sviluppo, nella conduzione di studi clinici, nella certificazione Ema e Fda e nella produzione di vaccini”.

“L’European vaccine hub – si legge ancora – utilizzerà un approccio basato su vaccini prototipo che coinvolgerà tecnologie di piattaforma (come RNA, vettori virali, proteine ricombinanti) e anticorpi monoclonali, studi preclinici, trial di fase I/II e studi di infezione umana controllata”.

MC