Le “macchine” si scaldano, ormai l’appuntamento delle elezioni comunali senesi del 2023 non è più così lontano. Gli schieramenti si muovono e ragionano sul da farsi, sui nomi dei possibili candidati a sindaco e sulle alleanze da costruire. E, ovviamente, anche sui programmi da allestire per il bene ed il futuro della città.
Il sindaco Luigi De Mossi non ha mai ancora ufficializzato la sua volontà di ricandidarsi alla poltrona di primo cittadino. Ma ci sono francamente pochi dubbi al riguardo. I partiti di centrodestra sono stretti attorno a lui e nel corso del mandato mai ci sono state vere crisi all’interno della maggioranza. Già dopo le elezioni suppletive dello scorso ottobre esponenti locali e nazionali di Lega e Forza Italia hanno ribadito la loro fiducia nei confronti di De Mossi. Che prima di Natale incontrando i capitani delle diciassette contrade a palazzo pubblico si è lasciato sfuggire questa battuta: “Nel 2022 dobbiamo cercare in tutti i modi di correre il Palio. Vogliamo farlo, tra l’altro si tratta anche del mio ultimo anno di mandato. Per lo meno del primo mandato…”. Anche Fratelli d’Italia dovrebbe sostenere la sua candidatura, ci sono pochi dubbi su una compagine di centrodestra che a meno di clamorose novità nel corso del 2022 potrà nuovamente presentarsi compatta all’appuntamento del voto.
Il buon risultato ottenuto alle suppletive lascia sul banco anche il nome di Tommaso Marrocchesi Marzi, che potrebbe rientrare in una nuova giunta De Mossi come assessore.
Rimane da capire cosa faranno i civici che nel 2018 sostennero la candidatura di De Mossi. Federico Minghi di Impegno Civico Siena, ad esempio, in più circostanze ha posto dei distinguo negli ultimi mesi relativamente all’azione della maggioranza. La stessa cosa è avvenuta con Mauro Marzucchi.
Nel centrosinistra la situazione è più fluida. Per bocca dell’appena confermato segretario provinciale del Pd Andrea Valenti il più importante partito di opposizione sarebbe pronto a candidare a sindaco anche una personalità non iscritta al Partito democratico. Ha detto Valenti: “Per quanto riguarderà il nome del candidato a sindaco per le comunali senesi dico che dentro il Pd abbiamo dei nomi validissimi, tuttavia non vedrei niente di scandaloso nella candidatura di una persona di alto profilo che non sia di stretta osservanza del Partito democratico”. I rumours da settimane indicano nell’ex rettore dell’Università degli studi di Siena e attuale presidente della Fondazione Prima Angelo Riccaboni come uno dei nomi papabili per mettere insieme una coalizione di centrosinistra e preparare un convincente programma di governo della città. Esponenti del Partito democratico non solo avrebbero pensato a lui, ma già avrebbero iniziato a parlare con l’ex rettore per studiare le prossime mosse da compiere.
Ma dentro al Pd senese c’è anche chi guarda nella direzione di una donna: Susanna Cenni, parlamentare, per niente affatto disinteressata rispetto alla possibilità di correre per la poltrona di primo cittadino.
C’è poi il nodo delle alleanze. Il centrosinistra è riuscito a presentarsi unito e compatto alle ultime scadenze elettorali: prima per le regionali che hanno portato alla vittoria di Eugenio Giani, poi alle suppletive che hanno riportato Enrico Letta in parlamento e a dicembre anche al voto di secondo livello per il rinnovo del consiglio provinciale. Il Pd lavorerà per ricucire il rapporto con un’area più a sinistra, quella che fa riferimento all’ex vicesindaco Fulvio Mancuso. Mentre i rapporti con Italia Viva sembrano in questo momento buoni. Anche il vicepresidente del consiglio regionale Stefano Scaramelli ha parlato della possibilità di candidare una personalità di alto profilo non riconducibile direttamente al mondo della politica. Ai suoi fedelissimi, nel frattempo, pure Pierluigi Piccini non ha escluso l’ipotesi di ripresentare una lista civica per correre alla poltrona di primo cittadino.
In un’ottica di ipotetiche primarie del centrosinistra, aperte anche al mondo dell’associazionismo, potrebbero rientrare anche i nomi di Monica Barni, già vicepresidente della Regione Toscana, e di Massimo Vita, presidente della sezione senese dell’Unione italiana ciechi e ipovedenti.
In questo scenario c’è poi un nome che “intriga” da più parti, ed è quello del cso di Vismederi Emanuele Montomoli. Il quale sta vivendo un grande momento professionale. Certamente potrebbe essere lui una di quelle personalità cittadine che si sono fatte apprezzare per i successi raggiunti in ambito professionale, e adesso potrebbe anche essere tentato di buttarsi in politica. Ma chi potrebbe candidarlo? Negli ultimi mesi Mauro Marzucchi ha lentamente ma progressivamente preso le distanze dallo schieramento di centrodestra, da lui sostenuto nel corso di questo mandato amministrativo. Insieme ad esponenti di Azione e di Italia Viva ha dato vita all’associazione Siena Riformista, un “campo di idee e di progettualità” e non ancora quindi una lista che correrà alle elezioni. Ma se da Siena Riformista nascesse una lista civica per le comunali del 2023 quello di Montomoli potrebbe essere il nome giusto come candidato a sindaco.
Gennaro Groppa