Spesso alla tv o su internet leggiamo cose inesatte su quello che riguarda il terremoto. Facciamo un po di chiarezza.
1)COS’É IL TERREMOTO?
Le rocce che formano la crosta terrestre subiscono continuamente giganteschi sforzi, che sono il risultato di lenti movimenti tra le grandi placche in cui è suddiviso lo strato più superficiale della Terra.
Quando gli sforzi superano il limite di resistenza delle rocce, queste si rompono all’improvviso liberando energia che si propaga, sotto forma di onde sismiche, dall’ipocentro in tutte le direzioni, generando il terremoto.
2)COME SI MISURANO MAGNITUDO E INTENSITÀ?
La grandezza di un terremoto si misura con due valori diversi: la magnitudo e l’intensità. La magnitudo (ideata nel 1935 dal famoso sismologo statunitense Charles F. Richter) si usa per misurare quanto è stato forte un terremoto, cioè per stimare quanta energia elastica quel terremoto ha sprigionato. Infatti fra la grandezza, o magnitudo, e l’energia di un terremoto c’è un rapporto matematico molto particolare. Ogni volta che la magnitudo sale di una unità l’energia aumenta non di una, ma di circa 30 volte. In altre parole, rispetto a un terremoto di magnitudo 1, un terremoto di magnitudo 2 è 30 volte più forte, mentre uno di magnitudo 3 è 30 per 30 volte, cioè 900 volte più forte. L’altro modo per misurare un terremoto è secondo la sua intensità. Ad essere presi in esame qui sono gli effetti sull’ambiente, sulle cose e sull’uomo. Se la magnitudo di un certo terremoto è solo una, l’intensità invece può cambiare da luogo a luogo, secondo quel che è successo a cose e persone; in genere, più ci si allontana dall’epicentro e più diminuisce. L’intensità di un terremoto viene espressa con la scala Mercalli, dal nome del sismologo italiano che, all’inizio del XX secolo, diffuse a livello internazionale la classificazione dei terremoti secondo gli effetti e i danni che producevano. Questa scala, successivamente modificata da Cancani e Sieberg, si compone di dodici gradi: più alto il grado, più disastroso il terremoto.
3)COSA FARE DURANTE E DOPO UN TERREMOTO?
Se sei in un luogo chiuso mettiti nel vano di una porta inserita in un muro portante (quello più spesso), vicino a una parete portante o sotto una trave, oppure riparati sotto un letto o un tavolo resistente. Al centro della stanza potresti essere colpito dalla caduta di oggetti, pezzi di intonaco, controsoffitti, mobili, ecc.
Non precipitarti fuori, ma attendi la fine della scossa.
Se invece sei in un luogo all’aperto allontanati da edifici, alberi, lampioni, linee elettriche: potresti essere colpito da vasi, tegole e altri materiali che cadono.
Fai attenzione alle altre possibili conseguenze del terremoto: crollo di ponti, frane, perdite di gas ecc.
Alla fine del sisma assicurati dello stato di salute delle persone attorno a te e, se necessario, presta i primi soccorsi.
Prima di uscire chiudi gas, acqua e luce e indossa le scarpe. Uscendo, evita l’ascensore e fai attenzione alle scale, che potrebbero essere danneggiate.
Una volta fuori, mantieni un atteggiamento prudente.
Se sei in una zona a rischio maremoto, allontanati dalla spiaggia e raggiungi un posto elevato.
Limita, per quanto possibile, l’uso del telefono.
Limita l’uso dell’auto per evitare di intralciare il passaggio dei mezzi di soccorso.
Raggiungi le aree di attesa previste dal Piano di emergenza comunale.
(Norme comportamentali Ingv)
4) ULTIMAMENTE IL NUMERO DI TERREMOTI E’ AUMENTATO?
Sebbene possa sembrare che ultimamente nel mondo si verifichino più terremoti, uno dei principali centri sismologici internazionali, il National Earthquake Information Center (NEIC) del servizio geologico degli Stati Uniti (USGS), fa sapere che il numero di terremoti di magnitudo 7.0 o maggiori è rimasto quasi costante durante tutto questo secolo. Addirittura, i dati sembrano mostrare una lieve diminuzione negli ultimi anni. Una spiegazione può essere quella che con l’aumento di stazioni sismiche si è in grado di registrare più terremoti. Il miglioramento nelle comunicazioni inoltre permette di trasmettere più velocemente i dati. Nel 1930 c’erano all’incirca 350 stazioni. Oggi ben 4000 in tutto il mondo. Va tenuto conto inoltre dell’enorme incremento di mezzi di comunicazione e di informazione. Oggi la popolazione è più informata sui terremoti di quanto lo fosse in passato. In Italia l’espansione della Rete Sismica Nazionale Centralizzata ha consentito nel corso degli anni di migliorare l’accuratezza delle localizzazioni dei terremoti e di aumentare il numero dei terremoti registrati.
5)I TERREMOTI E IL CLIMA SONO CORRELATI?
Assolutamente no. I terremoti avvengono all’interno del pianeta. I venti, le precipitazioni e la temperatura riguardano soltanto la superficie terrestre. I terremoti si verificano a prescindere dalle condizioni atmosferiche, in tutte le zone climatiche, in tutte le stagioni dell’anno e a qualsiasi ora della giornata. Si sente dire spesso che un sisma avviene per il troppo caldo o per la troppa pioggia ma sono solamente bufale che non hanno nessun senso scientifico.
6)QUAL E’ IL TERREMOTO PIÙ FORTE REGISTRATO NEL MONDO? E IN ITALIA?
A detenere questo triste primato è il Cile a causa di un terremoto di magnitudo 9.5 verificatosi nel 1960. Nonostante l’elevata magnitudo il numero di morti fu relativamente basso e gli effetti non furono molto disastrosi. Per trovare il terremoto più distruttivo dobbiamo trasferirci in Cina, a Tangshan, dove un terremoto causò 655.000 morti nel 1976.
In Italia, si presuppone che il terremoto che abbia liberato più energia, alla pari di quello di Messina del 1908, sia quello del 5 dicembre 1456. Questo terremoto interessò una vastissima area dell’Appennino meridionale, comprendente il Sannio, il Matese e l’Irpinia settentrionale causando circa 30.000 morti. Una cifra considerevole, se si pensa che a quei tempi quelle aree erano scarsamente abitate. Il terremoto più distruttivo in Italia è stato quello di Messina del 1908. Ebbe una magnitudo pari a 7.1 equivalente a quella del terremoto suddetto, causando però circa 80.000 vittime.
7)CHE RELAZIONE C’É TRA MAGNITUDO E RIMBORSO DELLO STATO?
Assolutamente nessuno.
La leggenda ha origine nella riforma della Protezione civile varata nel 2012 dal governo Monti. Il decreto prevedeva “l’esclusione, anche parziale, dell’intervento statale per i danni subiti da fabbricati”. Se fosse stata trasformata in legge anche questa norma, che era nell’articolo 2 del decreto, i cittadini avrebbero dovuto ricorrere alle assicurazioni, con procedure fissate da un successivo regolamento.
La bufala, inoltre, si arricchisce di bizzarria quando lega l’entità dei rimborsi al valore della magnitudo del sisma. I rimborsi vengono calcolati sui danni effettivi, registrati semmai dalla scala Mercalli. E il motivo è evidente: un terremoto nel deserto può anche essere di magnitudo 9, ma non fa nessun danno. Il sisma del 26 ottobre ha avuto una magnitudo di 5,9 e causato crolli e distruzione. Due giorni prima, in mezzo al Tirreno, c’era stata una scossa di 5,7 Richter, naturalmente senza nessun danno.
8)SIENA POTREBBE ESSERE COLPITA DA UN FORTE TERREMOTO?
A questa domanda Dario Albarello, professore di Geofisica della terra solida all’Università degli Studi di Siena, ci mette in guardia, perché un sisma potrebbe fare danni anche nella provincia di Siena.
«Dal punto di vista della normativa sismica tutta l’Italia è a rischio terremoti. La differenza sta nello stabilire se le singole zone sono molto o poco pericolose. La provincia di Siena e la città capoluogo stessa è del tutto simile, come sismicità, a quella parte di pianura padana colpita da un terremoto nel 2012. L’ultimo sisma che ha provocato morti e danni a Siena è quello del 1798, che fece alcune vittime. Questo tipo di terremoto ha colpito la città per quattro o cinque volte nella sua storia. E’ un sisma non apocalittico ma in grado di fare molti danni. Bisogna comunque distinguere poi la pericolosità sismica dall’impatto di un terremoto sull’edificato, che dipende anche dalla qualità dei manufatti. Quando questa è scarsa, pure un piccolo sisma può causare tanti danni».
9)QUALI SONO I TERREMOTI PIÙ FORTI CHE HANNO COLPITO SIENA?
Di seguito sono mostrati i terremoti più forti di sempre avenuti nel centro storico di Siena dall’antichità fino ai tempi moderni (anno 2002). Le informazioni fanno riferimento ad un database dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia e informazioni di Padre Vittorio Benucci.
16 dicembre 1320 magnitudo 5.1
27 dicembre 1361 magnitudo 5.0
anno 1420 magnitudo 4.6
anno 1426 magnitudo 4.1
23 marzo 1436 magnitudo 5.2
3 settembre 1467 magnitudo 5.0
11 novembre 1530 magnitudo 4.8
13 aprile 1558 magnitudo 5.3
settembre 1697 ore 17:17 mag. 5.0
14 aprile 1705 magnitudo 4.8
ottobre 1741 magnitudo 5.1
26 maggio 1798 Siena 5.2
17 maggio 1853 ore 15:15 mag. 4.8
31 gennaio 1940, ore 11:11 mag 4.7
22 febbraio 1956 ore 22:22 mag 5.0
La storia ci racconta che la forte scossa di terremoto delle ore 13.10 del 26 Maggio del 1798 provocò alcune vittime e numerosi danneggiamenti agli edifici della città, incluso il Duomo. L’evento fu così importante che nel 1798 non venne corso il Palio di Luglio.
10) SIENA SOTTO É VUOTA QUINDI I TERREMOTI FANNO MENO DANNI?
Quante volte avete sentito dire questa frase? Ebbene é solo un luogo comune. Non é assolutamente vero che Siena é più sicura per merito del “vuoto” sotto essa ma anzi, in caso di forte terremoto le onde sismiche potrebbero propagarsi a “eco” e provocare crolli nelle zone più vuote. La fortuna casomai sta nel fatto che la nostra città non ha vere e proprie placche sotto il centro storico ma a qualche chilometro di distanza.
Gabriele Ruffoli
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