Diesse, ecco il mega-campus da 25 milioni, Boggetti: “Noi pronti a collaborare con il Biotecnopolo ma ancora non c’è dialogo”

“Siamo pronti a collaborare con il Biotecnopolo se volesse lavorare con noi su progetti comuni, ma ad oggi non ci sono state aperture al dialogo”

Il messaggio del ceo di Diesse Massimiliamo Boggetti è chiaro: se volete io ci sono. Tra l’altro bisognerebbe anche dire che non è la prima volta che  il presidente di Confindustria dispositivi medici prende una posizione del genere visto che la sua azienda a fine giugno era tra quelle che avevano chiesto al Biotecnopolo di non limitarsi alla ricerca sui vaccini ma di collaborare con il comparto industriale locale del settore.

Il vertice di Diagnostica senese parla a margine dell’inaugurazione del Diesse Biotech Campus, il più grande centro in Italia di ricerca e sviluppo e produzione biotech per i dispositivi diagnostici in vitro.

Dbc, questo l’acronimo, è la prima realtà produttiva di industria 5.0 del settore. “Le opportunità sono quelle di fare reshore production in Europa con una manifattura qualificata”, ha aggiunto Boggetti.

Per il campus sono stati investiti 25 milioni di euro e sono serviti due anni per la realizzazione. La struttura è una superficie di 10mila metri quadri e vede come propri fiori all’occhiello un centro di ricerca biotecnologico strumentale e software, un’area di Bsl3 per la produzione di biomateriali batterici, virali e ricombinanti, mille metri quadri di laboratori biotecnologici e una biobanca di classe tre.

L’edificio si distingue poi per la sua impronta ecologica ridotta e la completa autosufficienza energetica grazie anche ad un impianto fotovoltaico da 600 chilowatt

“Con oltre duecento persone il campus si profila come un’opportunità occupazionale altamente qualificata, contribuendo anche al dinamismo dell’ambiente lavorativo circostante”, è il commento dall’azienda.

All’inaugurazione odierna erano presenti rappresentanti delle istituzioni, delle imprese ed ovviamente il gotha del settore. Tra loro c’era anche Maurizio Marchesini, vicepresidente per le filiere e le medie imprese di Confindustria.

“L’Italia da un punto di vista farmaceutico è sviluppati ma siamo carenti nella ricerca. E le life sciences devono essere ai primi posti nella ricerca stessa”, le sue parole.

MC