Non sarò originale, già lo so ma prendo in prestito il titolo del film migliore dell’anno – lo sottolineo con forza – per questo editoriale di inizio 2022: Don’t look up (non guardate in alto). Nessuno spoiler, suggerisco solo di godervi il film se non lo avete già fatto ma per favore, intanto invece voi guardate in alto.
Intanto, se si guarda in alto, si rischia di rimanere con la testa incastrata tra le nuvole. E a volte fa un gran bene. E poi a certe altezze respira solo chi è ben allenato all’ottimismo e alla lungimiranza. Due dettagli che la pandemia ha provato a togliere a tutti noi, come miseri mozzi su barche in balìa della tempesta che sperano solo di arrivare vivi alla fine della giornata. E allora guardate in alto, perché sono le stelle che sanno indicare la giusta strada ai marinai.
Guardate in alto nonostante questo 2021 appena chiuso abbia lasciato amarezza addosso quasi più dell’orribile 2020, funestato dalla paura del covid-19: niente lockdown ma un corto circuito totale del sistema che ha fatto concludere l’anno con più tamponi che panettoni, con più gente chiusa in casa che a festeggiare Natale e Capodanno. Oh no, non inizierò a parlare dei vaccini perché, fosse stato per me, ci sarebbe stato l’obbligo senza se e senza ma. E ce lo dicono i numeri, non le iene da tastiera che rilasciano certi commenti dopo aver appreso verità rivelate magari da Facebook.
Non starò a parlare dei vaccini perché ho trascorso le Feste da sola, positiva al covid (come altre persone della redazione di Siena News) e, tuttora in casa, ringrazio di aver fatto anche la terza dose. Come me, tutti quelli – tantissimi purtroppo – costretti all’isolamento che si rendono conto dell’importanza del vaccino. E non solo. I giorni di isolamento hanno portato un regalo ancora più grande, una ricchezza inestimabile: gli amici, gli affetti, la famiglia. Un via vai continuo di bene che commuove e fa ridere di gusto, strappa una lacrima e un brindisi, ci fa capire che avere l’amore vicino e condividere, è l’unico modo per affrontare una strada non facile per uscire da tutto questo.
Perché nonostante gli sterili proclami politici, non ne siamo fuori e non ne usciremo a breve. Francamente, dei discorsi a vanvera che sentiamo ogni giorno e che mirano dritti alla pancia delle persone, siamo stanchi. O no? La situazione è chiara e i fatti parlano, non le chiacchiere: se non remiamo tutti dalla stessa parte, non ne usciremo bene. E anche il nostro territorio, la nostra vita, la nostra passione ne subiranno forti conseguenze. I contraccolpi che arriveranno saranno determinati dalle nostre azioni e nonostante sia proseguito incessantemente l’impegno delle Contrade, del volontariato, del lavoro, dei gesti in silenzio, dobbiamo essere pronti a non mollare di fronte alle lusinghe di un facile e patetico populismo, dobbiamo resistere perché già il 2022 possa essere un anno di ritorno alla normalità. E’ il nostro dovere prima ancora che il nostro diritto. Siena e tutto ciò che la circonda non appartengono a nessuno di noi, semplicemente sono il privilegio assoluto che ogni abitante di questa provincia può vantare. Ma si ha il dovere noi di salvaguardare tanta bellezza e tanta ricchezza, grazie al capitale umano che rappresentiamo. Non mostriamoci piccoli agli occhi degli altri restando a guardare la pagliuzza mentre una trave cerca di infilarsi nei nostri occhi. E’ nostro dovere informarsi correttamente, leggere seriamente, ascoltare con attenzione e parlare con cognizione di causa, e a volte anche tacere non è sbagliato. Dobbiamo avere la forza di isolare – come tentiamo di fare con il virus – chi urla, chi usa arroganza e odio e sputa in faccia a tutti sentenze come se avesse in mano la verità. Solo isolando questi ‘virus’ che attecchiscono negli individui fragili e incompleti per cui spesso è inutile tentare il confronto, valorizzando invece quel capitale umano che sa guardare in alto, riusciremo a compiere il nostro dovere per il nostro territorio.
Guardate e guardiamo in alto partendo da oggi, dal presente perché presente siamo, partiamo da ciò che siamo diventati per poterci migliorare e per poter offrire alla nostra città e all’intero territorio di questa nostra provincia, la più bella del mondo, il giusto sostegno per ricominciare. Siena non è stata colpita duramente -sia a livello sociale che economico – come altre grandi città in Italia e questa è una grande fortuna. Ma è nostro l’onere – e l’onore – di quella che è l’immagine trasmessa al di fuori di questa provincia. Assumiamoci le nostre responsabilità e sappiamo essere capaci di distinguere ciò che è giusto grazie al nostro ragionamento, non per le chiacchiere da social o per qualche proclamino inutile e fuori tempo massimo. Se la provincia di Siena è la più bella del mondo, facciamo vedere che anche le persone lo sono, vivendo un 2022 normale e umano, compiendo insieme piccoli passi, guardando in alto. Guardate in alto, ché solo così il futuro potrà sembrare bellissimo.
Auguri!
mi sia concesso un post scriptum: Abbraccio forte (virtualmente e, appena potrò, fisicamente) tutta la squadra di Siena News – Marco, Gennaro, Paolo, Niccolò, Emanuele, Luigi – e gli altri che con le loro rubriche ci e vi tengono compagnia ogni settimana: Roberto, Francesco, Maria Luisa, Nicolò, Giada, Stefania, Maura, Tommaso, i giovanissimi Armadilli (Giovanni, Aldo, Christian). A loro va il mio grazie di cuore perché non hanno mai mollato e indietreggiato e anche se non glielo dico mai, sono persone che stimo per le loro capacità sia professionali che umane.
E a voi, che ci seguite ogni giorno facendo crescere anche attraverso il confronto questo giornale, il mio augurio per un bel 2022 NORMALE!
Katiuscia Vaselli