Dottorati, festa e preoccupazione: Di Pietra teme l’esodo dei ricercatori. “Ora soluzioni per gli investimenti fatti in formazione”

“Abbiamo bisogno di soluzioni che ci permettano di preservare l’investimento fatto nella formazione: ciò che sapremo mettere in campo adesso e nei prossimi mesi sarà davvero decisivo”.

Con queste parole il rettore dell’Università di Siena, Roberto Di Pietra, è tornato a ribadire l’urgenza di misure concrete per garantire continuità al lavoro delle nuove generazioni di ricercatori e ricercatrici.

Un richiamo che si inserisce nel solco dell’allarme già lanciato lo scorso 19 settembre, quando il rettore aveva avvertito del rischio di perdere “i migliori cervelli” cresciuti a Siena a causa della scadenza dei contratti a tempo determinato finanziati dal Pnrr. Si tratta di circa un centinaio di ricercatori che vedranno interrompersi il loro percorso tra la fine di quest’anno e l’inizio del 2026, con meno di dieci posizioni prorogate di uno o due anni. Una prospettiva che Di Pietra aveva definito “una grave perdita per il sistema Paese”, sottolineando come l’ateneo abbia provato a utilizzare le risorse disponibili senza però riuscire a coprire tutte le posizioni.

Il tema è tornato al centro anche oggi, 25 settembre, durante la cerimonia del PhD Graduation Day svoltasi nell’aula magna del Rettorato. “Il successo della ricerca scientifica – ha detto Di Pietra – si alimenta grazie all’investimento in risorse, tempo e attrezzature. Questo è il nostro futuro: formare nuove generazioni capaci di fare ricerca nelle università, negli enti, nelle imprese tecnologicamente avanzate». Il rettore ha ricordato come i risultati ottenuti dai dottori e dalle dottoresse di ricerca non siano solo un traguardo personale, ma anche «un successo istituzionale e pubblico”.

Alla cerimonia hanno preso parte 175 giovani ricercatori e ricercatrici, 70 dei quali presenti in sala per ricevere un riconoscimento simbolico del loro percorso. L’evento è stato aperto dai saluti del rettore e dall’introduzione del delegato ai dottorati Andrea Garulli, che ha definito il PhD “lo strumento con cui le università formano le nuove generazioni di ricercatori per affrontare sfide sempre più complesse”.

La cerimonia si è conclusa con la consegna di un ricordo ai dottori e alle dottoresse di ricerca, in una giornata che ha voluto unire la celebrazione dei risultati individuali con la riflessione sul futuro della ricerca in Italia e sul ruolo che Siena può continuare a giocare come laboratorio di idee e di competenze.

Marco Crimi