Da ieri – giovedì 1 marzo – il Complesso monumentale del Duomo di Siena ha cambiato i propri orari di apertura (il Museo dell’Opera ed il Panorama dal Facciatone aprono adesso alle 10.00, mentre Cattedrale, Battistero e la cosiddetta Cripta alle 10.30) ed ha introdotto tre nuove tipologie di visita.
La prima comprende l’ingresso alla Cattedrale con la Libreria Piccolomini; il secondo percorso chiamato “Opa Si Pass” include anche le proiezioni in videomapping 3 dimensioni “Percorsi di Luce”; la terza tipologia di visita invece è la ormai famosa, ed emozionante, “Porta del Cielo” , ovvero la visita ai tetti del Duomo, che includerà anche il percorso “Opa Si Pass”.
Le motivazioni con cui sono state spiegate queste novità sono molto semplici: a fronte di una crescita continua e costante del numero dei visitatori, si è voluto rendere più “leggibile” l’intero patrimonio del Complesso monumentale, con un migliore servizio di informazione e accoglienza ai visitatori oltre ad una più efficiente comunicazione verso i tour operator e gli organizzatori di visite guidate di gruppo. In pratica, l’obiettivo è quello di distribuire le visite – che fino ad oggi sono state prevalentemente concentrate soprattutto sulla Cattedrale – anche sugli altri monumenti, non meno belli ed interessanti, ampliando così la conoscenza del patrimonio spirituale, artistico e culturale del complesso del Duomo e migliorando la qualità della esperienza. E, magari, aumentando il tempo da dedicare alla visita del Complesso monumentale, riuscire anche a rendere meno frettolosa la visita a Siena, hai visto mai ci scappasse un pernottamento in più, che è la meta agognata di tutte le strutture ricettive delle città d’arte. Ulteriori dettagli li trovate sul sito internet
Quello che mi interessa invece mettere in luce, anche perché può essere utile e di stimolo per altri musei ed altre istituzioni culturali, è il fatto che – con queste innovazioni di orario e di percorsi di visita – il Complesso monumentale del Duomo di Siena dimostra non solo di voler legittimamente vendere più biglietti, ma soprattutto di farsi conoscere. Ed è l’elemento che cambia faccia all’accoglienza turistica, di un museo come di una città. Se hai voglia di farti vedere e scoprire, allora metti intelligenza, passione e soldi in servizi qualificati di accoglienza. Se invece di farti conoscere non te ne importa nulla, non organizzi servizi e non ti preoccupi né di avere visitatori, né di accoglierli bene.
E purtroppo, di esempi in questo senso ce ne sono anche troppi…
Roberto Guiggiani
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