C’è una “squadra speciale” che si è venuta a creare negli ultimi giorni nel momento dell’emergenza legata alla pandemia del Coronavirus. Perché chi è positivo al Covid-19 non può ovviamente avere contatti con altre persone, con l’intento di evitare la diffusione del virus Sars-Cov-2. Ed il virus, come sappiamo, può rimanere anche sulle superfici e negli oggetti che sono stati toccati da chi purtroppo ha contratto il virus. E allora una semplice domanda da porsi è: come può fare un positivo al Covid-19 a buttare la spazzatura? E dove va a finire quell’immondizia?
La risposta immediata è stata fornita dall’azienda SeiToscana che ha per l’appunto creato un gruppo speciale per questa emergenza. Ci sono infatti tre dipendenti dell’azienda che si sono offerti volontariamente per fornire un servizio molto importante e per dare una mano ed un contributo in un momento molto complicato. L’azienda ha messo a disposizione tutto il necessario (si parla quindi dei kit divenuti ormai “classici” per queste giornate, costituiti da tute, guanti, mascherine) ed i tre componenti della “squadra speciale” hanno prima di iniziare questo nuovo servizio seguito uno specifico corso per comprendere al meglio tutti i comportamenti e le norme da seguire in frangenti che sono senza alcun dubbio molto delicati. In quei momenti non si può veramente sbagliare niente. E immaginiamo la tensione che si possa provare nell’avvicinarsi ad un virus terribile che ogni giorno miete tristemente e drammaticamente centinaia di morti in Italia. Ma questi tre dipendenti di SeiToscana, tutti con moglie e figli, hanno messo la loro persona in secondo piano. Il loro cuore è grande, così come grande è il servizio che stanno facendo per la collettività. Si meritano un plauso per il loro coraggio e per la loro voglia di fare qualcosa di buono per il prossimo. Tra i molti bei gesti da ricordare di questo triste e grigio momento c’è senza dubbio anche il loro.
Nella foto che pubblichiamo li vediamo con una parte del loro abbigliamento, che devono utilizzare nel realizzare il lavoro. Quando entrano in servizio, infatti, i tre si mettono anche una mascherina sul volto, indossano guanti più spessi e si tirano il cappuccio sopra la testa. Poi iniziano con il loro mezzo a girare per le strade della città, fermandosi nelle case delle persone che sono positive al Covid-19 e che si trovano all’interno delle proprie abitazioni. Il loro scopo è quello di andare a ritirare la spazzatura, fornire nuovi kit per un ritiro successivo e successivamente andare a portare l’immondizia nell’inceneritore di Fosci a Poggibonsi.
“Quando fai questo lavoro – spiega uno dei componenti della ‘squadra speciale’ di SeiToscana – devi essere assolutamente concentrato e non devi sbagliare niente. La tensione non deve scendere perché l’errore può essere sempre dietro l’angolo e in questo caso non è permesso. Dobbiamo seguire tutte le norme ed i comportamenti del caso. Abbiamo l’elenco delle case nelle quali ci dobbiamo recare, ci viene fornito dalla Asl e noi ovviamente dobbiamo mantenere la privacy sui nominativi. Prima di giungere in una abitazione telefoniamo alla persona che ha contratto il Covid-19 e la avvertiamo del nostro arrivo. Con noi portiamo anche i nuovi kit, tre sacchi piccoli e uno grande, che raccoglieremo al turno successivo. Cosa ci ha spinto a presentarci volontari per questo servizio? Innanzitutto la buona volontà, il desiderio di fare qualcosa dalla quale tutti possono trarre beneficio. I primi giorni del nuovo servizio c’era un po’ di tensione, avevamo seguito un corso preparatorio e avevamo fatto diverse dimostrazioni ma poi andare sul posto è un’altra cosa. Adesso abbiamo acquisito una maggiore sicurezza, anche se l’attenzione deve sempre rimanere massima”.
I componenti della “squadra speciale” hanno il compito di disinfettare tutto nel corso del loro lavoro: devono disinfettare il veicolo, i kit, tutto quanto. “Ovviamente manteniamo sempre le distanze di sicurezza e teniamo l’abbigliamento necessario – spiega ancora uno di questi dipendenti di SeiToscana –. Ci è capitato di incontrare delle persone che volevano parlare e raccontare la loro situazione. Noi naturalmente ricordiamo sempre di mantenere le distanze, anche se capisco che una persona che vive da sola e che viene colpita dal virus possa ritrovarsi in una situazione certamente non piacevole. Durante il nostro turno non possiamo toglierci niente del nostro abbigliamento, non possiamo nemmeno bere, quindi quando iniziamo il servizio dobbiamo essere pronti e preparati. Al termine del turno portiamo tutto all’inceneritore di Fosci: portiamo i sacchi dell’immondizia e poi con la massima attenzione ci togliamo guanti, tute, mascherine, facciamo tutto seguendo le norme comportamentali, e gettiamo nelle buste da incenerire anche questi. Poi disinfettiamo con la massima cura ed attenzione il mezzo e noi stessi. Non vogliamo sentirci eroi, vogliamo solamente dare una mano ed un contributo al prossimo in un momento che è molto difficile”.
Gennaro Groppa