Educazione e famiglia, con la cooperativa Camaleonde si impara a crescere i bambini

Educare non è mai facile, soprattutto quando i bambini sono ancora molto piccoli. Serve attenzione, equilibrio, una giusta dose di istruzione scolastica, unita in estrema sinergia con gli insegnamenti impartiti dai genitori. Facile a dirsi, molto meno a farsi, per questo c’è chi da anni si occupa di parlarne, creare progetti e iniziative atte al miglioramento dell’istruzione e della crescita dei bambini. Si tratta della cooperativa Camaleonde, realtà che fa parte del Consorzo Arché che, da molti anni, si occupa di creare progetti e iniziative rivolte all’insegnamento e all’educazione, rivolti a insegnanti e genitori. Propri in questo ambito, negli ultimi giorni, si è tenuto uno workshop sull’educazione. In questi anni, infatti, la cooperativa Camaleonde ha dato il via a un grande progetto, nato negli anni della pandemia e che terminerà il 31 dicembre.

Il progetto, che vede il Consorzio Arché capofila con tantissimi partner e istituzioni partecipanti, si chiama ‘Per fare un Albero’ selezionato dall’impresa sociale Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e cofinanziato da Fondazione Mps.

“Siamo partiti con grande entusiasmo – commenta Stefano Tamagnini, responsabile della cooperativa Camaleonde – accogliendo il favore di tanti genitori e insegnanti dalle scuole primarie fino alle secondarie. Abbiamo iniziato toccando tutta la provincia, parlando di metodi educativi e insegnamento. Purtroppo, uno dei grandi problemi al giorno d’oggi, è la mancanza di comunicazione e cooperazione tra insegnanti e genitori, e questo può costituire una mancanza nei confronti della propria figlia o del proprio figlio”.

“Siamo orgogliosi e soddisfatti – conclude Tamagnini – di come sta andando il progetto. Tantissime persone hanno voluto partecipare, mettendosi in discussione e facendo nascere un dialogo propositivo. Infatti, durante i nostri incontri, abbiamo voluto mischiare le carte in tavole, cercando di far collaborare il più possibile genitori e insegnanti. Da queste collaborazioni è nata una vera e propria richiesta fattiva da inviare alle istituzioni, ovvero quello di far nascere una comunità educativa. Questo era l’obiettivo del progetto e siamo orgogliosi che, con l’aiuto dei partecipanti siamo riusciti a far nascere qualcosa di concreto”.