Empoli-Siena, stop alla linea del bus. Pane: “Vittoria per i lavoratori, sconfitta per gli utenti”

Alcol e droghe consumati a bordo, aggressioni ripetute, denunce e lettere inviate all’azienda, stati d’agitazione e scioperi. Ed infine l’epilogo con la soppressione della tratta.

Da lunedì 4 novembre si ferma il bus sulla linea Empoli-Siena. La decisione è arrivata dopo che si è riunito un tavolo tecnico in Regione, dove erano presenti Autolinee Toscane e sindacati di categoria di Cgil, Cisl e Uil.

“Come da decisione assunta in sede di tavolo tecnico con la Regione Toscana, da lunedì 4 novembre, la corsa di sostituzione dei servizi ferroviari delle 23.55 con partenza da Empoli per Ponte a Elsa-Castelfiorentino-Certaldo-Poggibonsi-Castellina Scalo–Siena Fs, con validità annuale giornaliera, sarà definitivamente soppressa”, ha ricordato una nota di At.

“A inizio 2024 – racconta Carlo Pane, segretario della Fit Cisl di Siena – avevamo richiesto anche la presenza della pubblica sicurezza al momento della salita o comunque durante il tragitto. Non c’era il solo consumo di alcolici o di stupefacenti, ma un evento che ha fatto scalpore è stato quando uno dei facinorosi ha tolto lo sterzo di mano all’autista. Siamo arrivati al limite. La situazione era allucinante, per cui serviva una guardia a bordo o almeno la pubblica sicurezza avrebbe dovuto seguire il bus”.

Due le proposte all’ordine del giorno dell’incontro fiorentino: la prima prevedeva lo stanziamento di risorse da parte della Regione per garantire la presenza di una guardia a bordo; la seconda, appunto, avrebbe portato alla soppressione della linea.

Proprio la Toscana alla fine ha scelto quest’ultima soluzione. Per i lavoratori, secondo le organizzazioni sindacali, è una vittoria. Restano sconfitti però quegli utenti, seppur pochi, che usufruivano di questo bus, nato per sostituire il servizio ferroviario nelle ore notturne.

“La considero una vittoria a metà. Si garantisce la tranquillità dei lavoratori ma sappiamo benissimo però che il diritto alla mobilità deve essere garantito dalla Costituzione. Alla fine sono gli utenti che usufruiscono del servizio pubblico quelli che pagano – continua Pane – .  Si può sopperire a questa mancanza semplicemente garantendo sicurezza. Quindi è innegabile che c’è bisogno di investimenti. Credo sia una sconfitta anche da parte di chi deve mantenere l’ordine pubblico, oltre che per le istituzioni”.

MC