Enoteca Italiana è all’asta. Tre anni dopo la chiusura dello storico ente senese (era il marzo del 2018) andrà all’asta tutto ciò che di Enoteca Italiana rimane. I primi lotti che saranno venduti riguarderanno le bottiglie rimaste in magazzino, gli arredi e le attrezzature, e anche quelli che erano gli uffici. Oltre al marchio.
Le bottiglie all’asta saranno 500: ci sono marchi rinomati come Argiolas, Biondi Santi Tenuta Greppo, Travaglini, Cantine del Notaio, Lungarotti, Donnafugata, Allegrini, Chiarlo, Tedeschi, Di Majo Norante, Castellare di Castellina, Grattamacco, San Leonardo, Renato Ratti. La base d’asta sarà di 26mila euro.
Per gli arredi e le attrezzature la base d’asta sarà invece di 13mila euro.
In vendita andranno anche quelli che sono stati i due uffici dell’ente in via Camollia: due locali che saranno battuti con base d’asta rispettivamente di 240mila e 288mila euro.
Discorso a parte va fatto invece per il marchio. Che andrà all’asta successivamente, in un secondo momento. La base d’asta sarà in questo caso di 14mila euro. L’intento è in questo caso quello di trovare enti, associazioni e consorzi che possano andare ad effettuare l’acquisizione con il desiderio di proseguire quello che è stato l’operato di un ente il cui statuto fondativo è del 1960 (ma già dagli anni Trenta del secolo scorso nei locali della Fortezza medicea esisteva una enoteca). Anche il Comune di Siena ha fatto sapere di voler prendere parte all’asta per l’acquisizione del marchio di Enoteca Italiana.