Dalle ceneri del fallimento Enoteca Italiana Siena risorgerà definitivamente come un’araba fenice nel marzo del 2025. La data per l’inaugurazione dei nuovi locali, nei bastioni San Francesco e San Filippo, l’ha scandita Elena D’Aquanno, “portabandiera” della squadra che ha rilevato lo storico marchio senese.
“Finalmente Enoteca riprende vita. Come? Con un progetto che ha come obiettivo di base non disperdere il patrimonio di conoscenze e di storia di Enoteca Italiana e per restituire un ruolo di primaria importanza a Siena e al suo territorio nel mondo del vino e dell’agroalimentare italiano. A Siena, con Siena e per Siena”, ha detto D’Aquanno, che è l’amministratore di Enoteca Italiana Siena.
Numerose saranno le novità: l’ente e soprattutto il territorio a cui è legato saranno protagonisti in Italia e in tutto il mondo, visto che Enoteca è già al lavoro per aprire sedi in città come Roma e Napoli ma anche Boston, Parigi e Dubai.
In Fortezza – oltre ad un ristorante(che ospiterà 35 posti all’interno e 40 nelle terrazze esterne), allestimento fotografico e agli spazi dedicati alle degustazioni, ai convegni e agli eventi – la novità assoluta sarà l’apertura di un museo interamente dedicato al vino, che ospiterà le etichette più prestigiose e che racconterà la storia delle cantine del Paese.
“Partiamo dal primo: un “polo” locale – ha proseguito-. Non una semplice sede, ma un punto di riferimento, un baricentro. Siena, che, per gli amanti dell’enoturismo e non solo, deve diventare il luogo da visitare per conoscere la cultura vitivinicola ed essere messo in contatto con le realtà prima di andare per vigneti. Un luogo di formazione e di informazione sulle varie tipologie di vini, le aziende del territorio, le disponibilità di visite in azienda”.
Più di quaranta i partner, locali e nazionali, impegnati per il nuovo corso di Enoteca Italiana. Per risistemare i locali dei bastioni di San Francesco e San Domenico saranno necessari più di seicentomila euro
Allo studio ci sono già manifestazioni di rilevanza nazionale, da ospitare in Fortezza anche nel periodo autunnale e invernale. E pure Enoteca Toscana ha il suo piano di rilancio.
“Enoteca non è più un ente pubblico, ma un soggetto privato. Che tuttavia fa parte del patrimonio storico, culturale e tradizionale di Siena. Abbiamo il dovere e l’opportunità di svolgere ancora un ruolo incisivo, questa volta non tanto su un piano istituzionale ufficiale, ma conquistandosi un ruolo sul campo attraverso collaborazioni prestigiose, ritagliandosi un profilo da “centro studi”, formando competenze, dando un servizio e contenuti utili alle aziende private e a strutture/enti pubblici. Finalità pubbliche con il passo del privato”, ha concluso D’Aquanno.