Alla fine ha vinto quello che ha perso: Pierluigi Piccini.
E’ arrivato terzo, quindi fuori dal ballottaggio e dalla possibilità di indossare nuovamente la fascia tricolore di sindaco di Siena, ma ha dimostrato che il famoso sondaggio di Piepoli che lo dava al 22% non era farlocco, ma reale ed affidabile. Ed è soprattutto riuscito a portare la sua lista “Per Siena” al primo posto assoluto, davanti – sembra incredibile – al Partito Democratico, o per essere sinceri a quello che ne resta, visto che anche a Siena non è andato oltre il 18,5%.
Il ballottaggio sarà dunque quello previsto: Bruno Valentini (27,41%) per il centrosinistra e Luigi De Mossi (24,24%) per il centrodestra, divisi da 3 punti percentuali, che possono essere pochi, oppure un abisso incolmabile per chi insegue. Per me Valentini resta nettamente il favorito, potendo contare su un serbatoio di voti di centrosinistra – moltissimi di quelli che al primo turno hanno votato Piccini (21,27%), Sportelli (15,99%) e Vigni (3,9%) – da chiamare a raccolta contro la consegna alla città alla destra radicale della Lega. Ma ci saranno 2 settimane per vedere cosa accadrà.
Di certo è stata una nottata lunghissima ed elettrizzante. Cominciata alle 23.44 quando è stato comunicato il dato sull’afflusso al voto: 27.356 elettori, pari al 63,08%. E già lì si è capito che molti elettori del Movimento 5 Stelle avevano deciso di disertare le urne, non potendo votare il proprio simbolo ed il proprio candidato.
Poi alle 3.34 è arrivato il primo comunicato stampa: appena 8 sezioni su 50 ma i dati non sarebbero più cambiati: Valentini in testa con il 28%, De Mossi secondo con il 23% e Piccini vicino al 21% e quindi con la freccia accesa per il sorpasso.
Sezione dopo sezione il primo dato che tutti siamo andati a guardare è stato sempre quello di Pierluigi Piccini, in attesa di un sorpasso che non è mai arrivato, anzi la distanza si è mantenuta sempre la stessa, inchiodando fatalmente il vincitore morale di queste elezioni comunali ad un terzo posto, che potrà sicuramente far pesare al ballotaggio, ma che vedrà in lizza altri due candidati.
Ai quali non faranno mancare richieste e contatti anche gli altri candidati “dispersi” lungo la strada del consenso elettorale: Pinciani 2,6%, Fucito 2,15%, Chiti 1,71% e Maggi 0,73%.
Quanta fatica per così poco…
Roberto Guiggiani
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