Farmaci e vaccini? Creati dall’intelligenza artificiale. Montomoli: “L’uomo però sarà sempre necessario

Eli Lilly e Novartis con Isomorphic Labs, Menarini e Insilico Medicine ed ancora Sanofi con Exscentia: nel settore farmaceutico si moltiplicano le multinazionali che decidono di collaborare con realtà esperte di intelligenza artificiale per produrre medicinali.

La nuova frontiera delle biotecnologie, come dice Emanuele Montomoli, porta a numerosi aspetti positivi. Ma prima di parlarne è lo stesso fondatore di Vismederi che chiarisce un aspetto:

“L’Ia ci aiuterà senz’altro e velocizzerà i processi di produzione. Ma sarà sempre necessario l’agire umano per caricare, sulle piattaforme digitali, determinate informazioni – spiega – Faccio un esempio: in caso di un’altra pandemia se le informazioni in rete non ci sono, così come non c’erano per il covid, l’Ia può fare poco”.

Lo scienziato guarda poi al bicchiere mezzo pieno. In particolare Montomoli fa riferimento alla produzione e allo sviluppo dei vaccini e ricorda come fino ad ora fossero necessari anni per ottenere un antigene in grado di dare risposte immunitarie: “Questo processo però ora viene superato da queste strutture d’intelligenza artificiale che studiano e fanno il lavoro al posto nostro”.

Il fiore all’occhiello di queste nuove tecnologie, per Montomoli, è appunto la capacità di ridurre i tempi delle operazioni. E per dare corpo alle sue tesi il fondatore di Vismederi cita il processo di vaccinologia inversa, usato contro il meningococco. “Al tempo la reverse vaccinology sembrava innovativa, ma aveva impiegato alcuni anni per arrivare a risultato. Ora con l’intelligenza artificiale una cosa come questa si può fare in qualche giorno”.

MC