Febbre Dengue, Montomoli: “No all’allarmismo, serve fare prevenzione contro il virus”

No all’allarmismo ma sì all’attenzione sulla febbre Dengue: è un invito alla calma quello di Emanuele Montomoli, docente di Igiene all’Università di Siena e fondatore di Vismederi, dopo che è stato comunicato il primo caso a Rapolano Terme.

“Dovremo limitare al massimo la presenza di questi virus trasmessi da vettori. Quindi bene ha fatto il sindaco di Siena Nicoletta Fabio ha far scattare la disinfestazione”, spiega.

Montomoli si riferisce alle operazioni che sono scattate in città dopo che si è diffusa la notizia che la persona colpita dalla Dengue lavorava nel capoluogo. Tra gli altri dettagli che sono emersi c’è anche quello dell’autoctonia della zanzara tigre.

Ed infatti chi è stato contagiato non avrebbe condotto di recente viaggi all’estero. L’elemento può destare preoccupazione anche se c’è un combinato disposto di fattori che dà una mano.

“Per fortuna, questa specie ha un raggio d’azione limitato e non si sposta su lunghe distanze”, ha aggiunto il professore ricordando anche che “con l’inverno alle porte, il ciclo vitale delle zanzare si interrompe, portando spesso alla risoluzione spontanea di questi focolai. Anche se alcune zanzare dovessero deporre le uova prima di morire, queste non diventeranno vettori del virus in futuro”.

I vaccini contro la malattia intanto ci sono di già: “ma non ritengo che sia necessario pensare a una campagna di vaccinazione su larga scala in Italia – chiarisce-. Piuttosto, è il momento di iniziare a concentrarsi sulle vaccinazioni antinfluenzali, che rappresentano una priorità più immediata per la nostra popolazione”.

Spazio quindi ad una maggiore prevenzione in previsione della prossima estate, cercando di evitare i ristagni d’acqua, habitat ideale per la zanzara tigre.