Feste Cateriniane, monsignor Leuzzi: “Il mondo soffre per la nostra mancanza di pensiero, serve il coraggio della Santa di Siena per superare un’epoca buia”

San Paolo VI “aveva indicato, come se fosse stata una profezia, il motivo delle difficoltà attuali: il mondo soffre per la mancanza del pensiero. Caterina Benincasa seppe intervenire con discrezione nella società del suo tempo che, come la nostra, era animata da forte contrapposizione. Per superare i cambiamenti di un’epoca dunque serve il suo coraggio d’animo”.

Quello di monsignor Lorenzo Leuzzi, vescovo di Teramo, è solo uno dei numerosi riferimenti all’insegnamenti della vita della Santa senese, che sono oggi, in anni funestati da conflitti e tragedie, più che mai attuali. Il suo intervento anima piazza del Campo nel pomeriggio di celebrazioni per le feste Cateriniane.

“Era una donna laica ed è stato un modello – ha proseguito – . Nel suo cuore c’era la Chiesa. Aveva scoperto in questo suo amore per la Fede un significato profondo di impegno nella storia. Ed il mondo moderno ha bisogno di cultori della dignità come è stata lei”.

Leuzzi ha celebrato la solenne messa del pomeriggio nella basilica di San Domenico. E domani parteciperà alla consegna dell’olio per la lampada votiva da parte della sua città, primo comune italiano esterno alla nostra diocesi a compiere questo gesto.

Davanti palazzo pubblico si alternano le voci dei rappresentanti delle istituzioni e della chiesa. “Nel nome di Caterina possiamo compiere tanti passi in avanti: da 25 anni la Santa è compatrona d’Europa e vogliamo che sia lei che interceda con Dio per salvare un continente dove si soffre e dove si muore – è l’incipit della riflessione del cardinale Augusto Paolo Lojudice, arcivescovo di Siena – . Siamo tutti figli dello stesso cielo ma fatichiamo a confrontarci con altri popoli. Il mio augurio invece è che tutti possiamo sentirci cittadini di una casa comune”.

Il sindaco di Siena Nicoletta Fabio coglie, in un discorso meraviglioso, invece il “legame con la città di una donna affamata di giustizia, colma di misericordia” e “simbolo di tenacia e determinazione”. E prosegue: “La sua figura si è misurata con i secoli, come modello di santità, come scrittrice e come mistica. Ha saputo trasmettere quell’intrepida fermezza che nasce con l’amore in Cristo. Fu esempio caritatevole verso gli ultimi e si rese impaziente e autorevole contro l’ignavia e la codardia dei più potenti. Non rimase mai in silenzio. Fu impavida contro pontefici e sovrani. Gli accenti diversi della sua personalità tracciano l’anima di Siena”.

Gianguido d’Alberto, primo cittadino di Teramo, chiede che “il messaggio di Santa Caterina assuma forza nel presente per proiettarsi nel futuro. La politica deve raccogliere ancora le sue parole perché non sono i bimbi che vogliono la guerra ma i governanti”.

I parallelismi tra San Francesco e Santa Caterina, compatroni d’Italia,  sono centrali nelle parole del sindaco di Assisi Stefania Proietti: “Si sono fatti portatori del dialogo, della pace, della fraternità. E alle nostre istituzioni è stato chiesto di insegnare questi valori ai più giovani. Ecco perché queste due città devono essere uniti per la pace in questo periodo buoi che stiamo vivendo”.

Katiuscia Vaselli

Marco Crimi