Lo sport unisce. “Lo sport – diceva Nelson Mandela – ha il potere di cambiare il mondo, ha il potere di ispirare, di unire le persone in una maniera che pochi di noi possono fare… ha il potere di creare speranza dove c’e’ disperazione”.
Così nasce il progetto, ultimo solo in ordine di tempo tra le tante attività sociali e culturali organizzate all’interno del carcere diretto da Sergio La Montagna, che rappresenta una rieducazione, un modo per socializzare. D’altronde, lo sport è considerato uno degli strumenti principali per il recupero delle persone detenute , perché promuove le relazioni sociali, impone rispetto per gli altri e per le regole e correttezza del comportamento.
Di qui l’idea di una serie di partite tra i detenuti e le rappresentanze delle diciassette Contrade, un binomio che sintetizza l’importanza del legame tra la città e la propria casa circondariale, che in essa vive e non al di fuori, un legame ancora più saldo perché si unisce alle Contrade, che della socialità di Siena sono il fondamento.
Sabato scorso l’incontro con la Contrada della Selva, che ha aperto il calendario di appuntamenti sportivi. Domani saranno i contradaioli del Nicchio a scendere in campo, la Contrada ‘di casa’, il rione dove si trova il carcere di Santo Spirito.
Già in programma le partite con la Chiocciola, con la Pantera e con il Leocorno. Le altre via via si stanno organizzando.
Gli incontri si disputeranno sul campo sportivo realizzato di recente con PFU cioé pneumatici giunti a fine vita, grazie a Uisp  e a Ecopneus – società senza scopo di lucro che si occupa della gestione del 70% dei Pneumatici Fuori Uso presenti in Italia. Oltre due tonnellate di Pfu sono diventati granuli utilizzati per la pavimentazione del campo sportivo dell’Istituto Santo Spirito, uno spazio di 150 metri quadrati ricavato all’interno delle mura perimetrali del carcere.
Al termine delle partite, al capitano della squadra di ogni Contrada verrà donata dai detenuti una tela realizzata nell’ambito del laboratorio interno di pittura e raffigurante il simbolo della Contrada.
Katiuscia Vaselli