Lo ammette anche il presidente Massimo Terrosi: l’aumento dei tassi d’interesse deciso dalla Bce e la spinta inflazionistica hanno inciso nell’attività 2023 della Fises.
Lo scorso anno sono state 77 le pratiche erogate, pari a 7,1 milioni di euro. Nel 2022 le pratiche erano invece state 116 per 11 milioni di euro di risorse.
Nel territorio dunque c’è meno propensione a fare richiesta di credito. E la situazione, rileva Terrosi, “riguarda tutto il sistema bancario” e “incide sulla capacità di investimento complessivo delle imprese”.
Ma dopo aver fatto questo preambolo il vertice della Finanziaria di sviluppo sottolinea come, nonostante tutto, “gli strumenti finanziari” proposti “e le soluzioni sono interessanti per le esigenze delle imprese del territorio”. E prosegue: “Sono dati positivi. Bisogna sempre guardare al contesto economico in cui ci muoviamo”.
Cinquantacinque le pratiche destinate all’attività ordinaria per un valore di cinque milioni. Pesano invece 100mila euro le due pratiche sulla convenzione con Tls. Sette le richieste nell’ambito dell’imprenditoria giovanile e femminile – sei sono per start-up- che valgono 618mila euro.
Per le attività nate di recente sono stati concessi nove finanziamenti per 800mila euro. Undici gli interventi per investimenti, per un milione e mezzo di euro.
Oltre il 90% degli importi deliberati è destinato a commercio, turismo, industria e servizi. Il 45% dei fondi arriva nel Capoluogo, segue la Valdelsa con il 25%, la Valdichiana con il 9%. Quindi le Crete con il 7% e la Val di Merse con il 6,5%. Brevi i tempi di risposta: otto giorni per le operazioni deliberate dal direttore, diciassette per quelle deliberate dal cda.
Intanto il piano operativo 2024 ha ottenuto l’ok e sono stati stanziati 6,5 milioni frutto del patto, siglato con Chianti banca e Intesa, per l’efficientamento energetico con gli impianti fotovoltaici per gli enti locali.