Fondazione Monte dei Paschi, le prossime erogazioni fino al 50% in più rispetto a tre anni fa

La previsione di Fondazione Monte dei Paschi di Siena è rosea, nel prossimo documento programmatico saliranno le erogazioni, +50% rispetto alle previsioni per il 2021. “Abbiamo previsto una possibilità di erogazione al territorio dell’1,2% cioè 7,5 milioni di euro, non da quest’anno ovviamente”. Un dato in crescita quello annunciato da Carlo Rossi, presidente di Fondazione Monte dei Paschi, rispetto al 2018.

“Per ora la nostra redditività è relativa ai 450 milioni di euro (la quota del patrimonio dell’ultimo bilancio approvato da FMps) – chiarisce Rossi- Vediamo cosa potrà esserci ma la prospettiva è questa”.

Il presidente di FMps fa alcune considerazioni sul recente passato: “Oggi è facile guardare al passato, al mito del 51% della Fondazione. È facile parlare di quei tempi: chi provava a dire che la Fondazione poteva scendere sotto al 50% della Banca veniva considerato un nemico della città, a tutti i livelli. Questo è stato l’errore politico più grande”.

Adesso però si guarda al futuro e, tra i punti chiave dell’attività di Palazzo Sansedoni, ci sono le Scienze della vita. “Ieri c’è stata una riunione a Tls, con il ministro Speranza, ed è stato un altro grande momento per il territorio: una forte unità di intenti tra Comune, Provincia, ministero della Salute e Università per dare fiato al Polo delle biotecnologie”, prosegue Rossi.

Si torna poi ad alcune anticipazioni su quello che sarà il futuro documento programmatico: “sarà sostenuto da risorse che noi, quest’anno contiamo di portare a 600milioni di euro. Questo dovrebbe essere il valore del patrimonio, grazie anche alla transazione con Mps che si dovrà chiudere entro il 31 ottobre.- sottolinea Rossi-. La transazione con la Banca si dovrebbe assestare a 150 milioni di euro. Abbiamo poi il diritto di utilizzare opere d’arte e d’archivio della Banca per fini promozionali come mostre o altre attività, oltre 30mila opere. Un altro aspetto è che, in caso di vendita di immobili della sede storica del Monte, la Fondazione potrà esercitare un’opzione di sconto pari al 10%. Potevamo ottenere di più? Chissà. L’unica certezza è che era previsto di ottenere di meno”.

Restando sul tema Mps Rossi ha parlato dell’operazione UniCredit: “ci sono due cose che mi preoccupano: la parte dell’indotto cioè le aziende che collaborano con la Banca e rischiano di perdere consistenti fatturati se la direzione generale si spostasse da qui; la seconda parte riguarda proprio la direzione generale perché a Siena ci lavorano tante persone, anche giovani, molto preparate che potrebbero andare altrove. Si impoverirebbe così il territorio”.

Argomento cause, “ne rimane in piedi solo una, anche se ha più capitoli, – spiega Il presidente – contro le banche che finanziarono la Fondazione durante l’aumento di capitale del 2011. In questa causa ci sono in ballo anche gli ex- amministratori, che erano in carica in quel periodo e precedentemente, verso cui è stata fatta un’azione di responsabilità”.

Il rapporto che c’è tra Palazzo Sansedoni e Rocca Salimbeni intanto continua :“In questo momento abbiamo una partecipazione azionaria che resta”, dice Rossi. “Se ci saranno movimenti di capitale faremo le valutazioni in base all’interesse che c’è per il territorio e all’economicità di questi investimenti”

Katiuscia Vaselli