La riunione è iniziata alle 15 e finita pochissimo tempo fa con la decisione di lanciare l’ancora di salvezza con la cessione dell’immobile dove ha già sede Tls, immobile (già sede di Siena Biotech) che Fondazione Mps aveva acquistato nel 2022 per 8 milioni di euro.
Tre ore di confronto, serrato, dunque. Per trovare una soluzione per ripianare il buco di bilancio di Toscana Life Sciences. Tra i sei e gli otto milioni di euro. Disavanzo scaturito in buona parte dall’operazione Biotecnopolo, di cui Tls è socio fondatore. Attore protagonista la Fondazione Mps, che che è azionista al 2,5% di Tls Sviluppo nonché proprietaria dell’immobile al Petriccio. “La Deputazione Generale, riunitosi in data odierna, ha invitato la Deputazione Amministratrice a valutare un’operazione di supporto alla Fondazione Toscana Life Sciences, nell’ottica di assicurare il sostegno e la crescita del distretto biotecnologico senese”, la nota arrivata al termine della riunione. Poche righe senza specificare la strada intrapresa per ripianare il debito.
La via di uscita, per quanto appreso, ruoterebbe ancora una volta attorno all’edificio, che oggi uffici e laboratori di Tsl. La Fondazione Mps nell’aprile 2022 aveva pagato 8 milioni di euro, comprandolo all’asta. Un tempo occupava Siena Biotech, ma dopo il fallimento della società, era finito sul mercato, senza per altro trovare acquirenti. L’intervento dell’ente di Palazzo Sansedoni aveva garantito sicurezza alla struttura presieduta da Fabrizio Landi. Di contro Tls si era impegnata a pagare un canone di affitto, che in realtà serviva a ricomprare l’edificio.
Adesso la volontà espressa dai deputati sarebbe quella di donare il complesso a Tls, a patto che provveda ad accendere un mutuo sull’ipoteca. Questo dovrebbe fruttare non meno di 4 milioni, che potrebbero essere cifra sufficiente a sistemare il bilancio. La premessa è che ci sia una banca disposta a fare da anello di congiunzione e concedere i fondi necessari. A provvedere della garanzia delle rete potrebbe essere la stessa Fondazione Mps, che nel presidente Carlo Rossi anche il vicepresidente di Tls. Il tutto nella speranza che il Biotecnopolo prenda il via quanto prima, perché il rischio altrimenti è di ritrovarsi in futuro in una situazione simile. Il pezzo mancante in questo puzzle resta la Regione. Socio forte di Tls, ma in questo momento è del tutto silente, affaccendata, lei stessa, a far quadrare i propri conti.
Nel frattempo, dopo i consiglieri Adriano Tortorelli e Gianluca Marzucchi, anche Vanni Griccioli di Per Siena ha posto l’accento su Biotecnopolo e Tls, chiedendo una revisione dei vertici. “Le notizie che riempiono i giornali in questi giorni non possono non preoccupare per lo stato di salute della Tls, che potrebbe chiudere con un disavanzo di bilancio di diversi milioni di euro. A questo punto gli scenari diventano più chiari – ha detto il consigliere -. Il primo, indiscutibile, è di accelerare lo statuto dello stesso Biotecnopolo, intrecciandolo con un concreto progetto industriale di area che tenga conto delle presenze già in essere, siano esse istituzionali, sociali o economiche, avendo di mira ciò di cui Siena e il suo territorio hanno bisogno: occupazione e formazione. La necessità è di una ridefinizione della governance che preveda un maggior coinvolgimento dell’ente generale per eccellenza: il Comune. Fare dei sacrifici e dei compromessi per salvare la stessa Tls si renderà necessario, prevedendo allo stesso tempo – vista la situazione – un cambio profondo della governance con persone di provata esperienza, fuori dai soliti intrecci ‘amicali’, con l’ingresso della stessa Regione”.