“Al centrosinistra daremo filo da torcere. Stavolta non ci sono risultati scritti ed è una partita aperta in tutti i comuni”.
Suona la carica ai suoi l’onorevole di Fdi e coordinatore provinciale Francesco Michelotti nel giorno in cui il partito inaugura la nuova sede in strada di Cerchiaia 40.
Presenti al taglio del nastro, che si è tenuto nel pomeriggio, esponenti locali di Fratelli d’Italia, i parlamentari Fabrizio Rossi, Salvatore Caiata e Letizia Giorgianni, alleati della coalizione ed il sindaco di Siena Nicoletta Fabio. Da Roma è arrivato anche Tommaso Foti, capogruppo alla Camera.
Ad aprire i lavori, davanti al gotha del partito locale, è stato appunto Michelotti che non ha lesinato critiche agli avversari del Pd. “Il 4 agosto i primi cittadini del Partito Democratico senesi, ed il presidente della provincia, hanno manifestato sotto la Prefettura perché pensavano che il Governo Meloni fosse incapace di intercettare le risorse del Pnrr. Al momento si era in attesa della seconda rata. Adesso, pochi mesi dopo, si è in attesa della quinta. Questo dimostra il grande lavoro dell’Esecutivo, ma credo che questi sindaci debbano chiedere scusa e non ripresentarsi alle elezioni”, ha osservato Michelotti usando toni da campagna elettorale.
Poi il passaggio sui fondi di sviluppo e coesione: “Per Siena – ha proseguito il parlamentare – sono in arrivo 3,3 milioni di euro. Questo dimostra l’impegno che si è saputo prendere il centrodestra da Roma”.
Dopo di lui ha preso parola Nicoletta Fabio che sui fondi Fsc ha sottolineato “l’opportunità data dall’Esecutivo Meloni che andrà assolutamente colta” ed ha ringraziato FdI “per essere il primo partito ad aver creduto in me”
Temi nazionali quelli che Foti ha invece affrontato con la stampa. “Le critiche al Piano Mattei? La sinistra non si convince mai di nulla, ma questa è la nostra fortuna. Ogni volta che puntano su un cavallo questo non si qualifica alla gara. Se questo cavallo dovesse correre il Palio non vincerebbe mai”, le sue parole.
E sulle proteste degli agricoltori “ci sono dei problemi, relativi alla Pac e ad un’impostazione ideologica del commissario europeo Timmermans, che hanno determinato una penalizzazione delle imprese italiane ed europee”, ha affermato
“Le criticità sono comunitarie e le contestazioni in Italia sono più morbide e limitate se rapportate a quelle di altri Paesi. Questo perché il Governo è stato vicino agli agricoltori”, ha proseguito il deputato aggiungendo poi che per “cambiare occorre cambiare il colore politico della Ue”.
Foti ha poi ricordato che l’Esecutivo “ha fatto molto” per il settore. “Sono stati messi a disposizione 800 milioni per l’acquisto di macchine agricole, 300 milioni per le imprese che erano in difficoltà. La quota di Pnrr destinata alla crescita dell’autonomia energetica delle aziende agricole è stata portata da 5 a 8 miliardi di euro”, ha concluso.
Marco Crimi