Massimo Montemaggi, responsabile geotermia Enel Green Power: il 2017 è appena cominciato e la geotermia ha già fatto segnare un nuovo record… come è possibile?
È possibile perché si tratta di un record che si riferisce ai dati relativi all’anno solare 2016: si tratta di un nuovo record assoluto relativo alla produzione da fonte geotermica nel 2016, durante il quale le 34 centrali geotermiche in esercizio sul territorio regionale nel 2016 hanno fatto registrare una produzione di 5.871 GWh, dato che supera il primato dell’anno precedente quando la produzione era stata di 5.820 GWh. Un risultato che si può definire storico perché negli oltre 100 anni di attività industriale mai era stato raggiunto un livello così elevato di produzione.
Il territorio di Siena ha contribuito in modo significativo a questo risultato?
La provincia senese è determinante per la produzione di energia rinnovabile con la geotermia. Basti pensare che in provincia di Siena sono presenti 9 centrali geotermiche per 10 complessivi gruppi di produzione: gli impianti sono Chiusdino 1 nel territorio comunale di Chiusdino; Pianacce, Nuova Radicondoli, Sesta 1, Rancia 1 e Rancia 2 nel perimetro comunale di Radicondoli e infine PC3, PC4 e PC5 a Piancastagnaio sull’Amiata senese. Ebbene, la produzione di queste centrali è pari a 1.492 GWh, ovvero quasi un miliardo e mezzo di KWh che è sufficiente a coprire l’intero fabbisogno energetico di tutta la provincia di Siena che non a caso è già stata definita territorio carbon free.
Insomma, la geotermia può davvero definirsi energia rinnovabile a tutti gli effetti…
È proprio così e questo record lo conferma: la geotermia, infatti, è una risorsa antica con una storia di oltre due secoli, nata e sviluppata in Toscana e che poi si è diffusa in altre parti del mondo, ma è anche una risorsa in grado di innovarsi continuamente e di essere una delle punte di eccellenza mondiale dal punto di vista tecnologico. Il fatto che, dopo 103 anni di attività industriale geotermoelettrica, la produzione aumenti ribadisce questo aspetto della rinnovabilità della risorsa che non si esaurisce con il passare degli anni ma che, se ben gestita attraverso la reiniezione delle acque in uscita e l’innovazione tecnologica, cresce in termini di disponibilità e di resa mantenendosi in equilibrio con l’ambiente, a conferma che la geotermia è totalmente rinnovabile. Il risultato è il frutto di un grande know how nella ricerca mineraria, nella gestione della risorsa e dei pozzi, nell’attenzione all’ambiente e nell’attività di ottimizzazione tecnologica degli impianti la cui efficienza impiantistica nel 2016 è stata superiore al 98%. La geotermia, peraltro, emette CO2 carbon free che è sostitutiva di emissioni naturali e il cui utilizzo sta aprendo importanti frontiere anche in settori innovativi dell’economia e della sostenibilità ambientale proprio nel territorio di Siena.
Di cosa si tratta?
Proprio in questi giorni abbiamo firmato un importante accordo con il Co.Svi.G (Consorzio Sviluppo Aree Geotermiche) per l’attività di sperimentazione sulla risorsa geotermica applicata alla coltivazione di alghe: insieme al Co.Svi.G. stanzieremo 200mila euro per la realizzazione di un impianto pilota, che sorgerà a fianco della centrale geotermica di Chiusdino, in cui verrà prodotta alga spirulina attraverso l’utilizzo della geotermia.
In pratica, verrà costruita una piccola serra in cui sarà piantata alga spirulina utilizzando il calore geotermico anche la CO2 carbon free, prodotta dal processo di produzione geotermico e sostitutiva di emissioni naturali, necessaria all’attività di coltura delle alghe. A curare la sperimentazione, insieme a Enel Green Power e Co.Svi.G., saranno il Dipartimento di scienze produzioni agroalimentari e dell’ambiente dell’Università di Firenze, che attraverso una start up dell’Incubatore Universitario di Sesto Fiorentino curerà lo sviluppo degli inoculi e la formazione del personale impiegato nell’impianto, e il CNR per quanto riguarda la parte di monitoraggio e la caratterizzazione delle colture. L’impianto pilota di Chiusdino sarà pronto per l’inizio della primavera, dopodiché comincerà l’attività di coltivazione delle alghe: al termine dei 12 mesi saranno valutati i risultati della sperimentazione e sarà valutata la convenienza, economica ed ambientale, dell’utilizzo del calore e della CO2 geotermica per la coltivazione delle alghe. L’obiettivo, in caso di esito positivo, è di favorire l’avvio di questo tipo di attività su larga scala in tutti i territori geotermici della Toscana con benefici per l’ambiente, per la salute dei cittadini e per l’occupazione. Non dimentichiamo che la geotermia, oltre a produrre 6 miliardi di KWh che corrispondono al consumo medio annuo di oltre due milioni di famiglie, è già oggi fondamentale anche per l’utilizzo del calore: Enel Green Power è il primo fornitore di calore da fonte rinnovabile a livello nazionale e consente di riscaldare oltre 10mila utenti residenziali nonché aziende dei territori geotermici, circa 30 Ha ettari di serre, caseifici e una importante filiera agricola, che fa parte della Comunità del Cibo a Energie Rinnovabili, fondata da Co.Svi.G. e Slow Food e che proprio a Radicondoli vede la presenza di importanti impianti serricoli per la produzione di basilico.
Parliamo di futuro: qual è l’orizzonte della geotermia?
Ci auguriamo sia un orizzonte roseo, anzi verde per rimanere alla green economy: proprio a fine anno abbiamo presentato l’avvio dei lavori per la costruzione della nuova centrale Milia, nel territorio comunale di Monterotondo Marittimo, ai confini tra le province di Grosseto, Siena e Pisa. Stiamo svolgendo altre attività di ricerca della risorsa, sempre nel grande rispetto dell’ambiente e dei territori, in collaborazione con la Regione e con le Istituzioni. Potranno esserci ulteriori sviluppi nel segno dell’eccellenza tecnologica, della sostenibilità ambientale e dell’innovazione anche in termini di integrazione di diverse fonti rinnovabili: proprio nel corso del 2016, a Cornia nel Comune di Castelnuovo Val di Cecina, abbiamo inaugurato il primo impianto al mondo che unisce geotermia e biomassa. Insomma, la geotermia è storia, è cultura, è energia rinnovabile che già oggi consente di risparmiare oltre 2.500 milioni di tonnellate di CO2 annue e 1,3 milioni tonnellate equivalenti di petrolio, che corrispondono a una quarantina di petroliere di stazza media, numeri importanti che possono ancora migliorare grazie alla sinergia tra Enel Green Power, Istituzioni, Co.Svi.G, tessuto sociale e imprenditoriale dei territori geotermici della Toscana.
Katiuscia Vaselli