“Prendo spunto da un paio di articoli apparsi nei giorni scorsi sulle pagine della cronaca locale del quotidiano La Nazione, per fornire un contributo in termini di osservazioni e precisazioni sul ruolo dell’ Opera della Metropolitana”. Cominciua così la lettera a firma del rettore dell’Opera della metropolitana Gian Franco Indrizzi, che pubblichiamo di seguito integralmente.
“Ben venga l’apporto delle Istituzioni cittadine a favore del mantenimento del patrimonio storico-artistico della Città auspicato dal Sindaco, soprattutto se, operando sinergicamente, possono garantire un oculato uso delle risorse.
E’ in questa direzione che l’Ente che mi pregio di rappresentare, si muove, per quanto di propria competenza, ormai da tempo.
Ne sono la prova i numerosi e necessari interventi di restauro, manutenzione ordinaria e straordinaria, che vengono eseguiti in Cattedrale – dove, tra l’altro, sta per giungere a compimento il progetto di restauro del Pulpito di Nicola Pisano – in Battistero, Museo e Cripta, beni facenti parte, insieme ad altri, del Complesso Monumentale che ogni anno attrae a Siena un numero crescente di visitatoti. Molti di essi si riversano oggi pure nell’antico Spedale del Santa Maria della Scala, grazie anche all’accordo che dal 1° marzo dell’anno scorso ha consentito, con reciproca soddisfazione, l’unificazione delle biglietterie in Piazza Duomo.
Anche in passato l’Opera della Metropolitana ha assolto questo compito, andando incontro alle istanze che le venivano presentate nell’interesse della Comunità. La vicenda dell’uso in comodato gratuito della Chiesa di San Niccolò in Sasso, concesso all’Ente nel 1975, ne è un esempio, giacchè né l’allora proprietaria, l’Opera Pia Leopoldina, né l’Ente Comunale di Assistenza (ECA) che ne amministrava il patrimonio, possedevano “mezzi e attrezzature per provvedere alle necessarie restaurazioni, né alla manutenzione ordinaria e straordinaria”. La Fabbriceria del Duomo si assunse così l’impegno, come richiestole, di accollarsi tali oneri, riaprendo al pubblico la chiesa, chiusa da tempo, ponendo fine così alle “preoccupazioni per la sua conservazione”.
L’Opera della Metropolitana, alla ricerca di ulteriori spazi espositivi per valorizzare il proprio patrimonio storico-artistico, compreso quello custodito in deposito, che merita di divenire fruibile per cittadini e visitatori, si è resa disponibile anche ad acquisire in proprietà il complesso dell’ex convento che oggi ospita l’Istituto “Monna Agnese”, che necessita di urgenti interventi, tra cui quelli di restauro e recupero di pregevoli opere d’arte conservate al suo interno, e si pone a completa disposizione dell’Amministrazione Comunale, che ne è la proprietaria, per ricercare, congiuntamente ad altre Istituzioni cittadine che potrebbero fornire un valido contributo, valide soluzioni che rendano possibile l’operazione.
Sono sicuro che la Città saprà apprezzare gli sforzi che profonderemo anche quest’anno nella realizzazione del nutrito programma varato recentemente dal Consiglio di Amministrazione, che intende mantenere fede agli obblighi istituzionali dell’Opera della Metropolitana”.
Gian Franco Indrizzi *
*Rettore Opera della Metropolitana
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