Ci sono ben 3 “passeggiate nella bellezza” dei giardini storici della Sardegna che vi aspettano nelle prossime settimane. Il 26-27 maggio al Parco di Villa Piercy a Badde Salighes (Bolotana), il 9-10 giugno al Compendio garibaldino a Caprera (La Maddalena) ed il 23-24 giugno al Parco di San Leonardo de Siete Fuentes a Santu Lussurgiu. Sono luoghi di grande bellezza – li potete già ammirare sul sito dell’assessorato al turismo della Regione Sardegna – con ettari di luoghi incantati voluti da personaggi arrivati in Sardegna per i motivi più diversi (fra loro, appunto, anche Giuseppe Garibaldi) e che hanno voluto esaltare la natura del luogo, le piante originarie e quelle importate, i giochi di acqua stupefacenti, i giardini all’inglese e quelli all’italiana, magari attorno ad antiche costruzioni che andavano ad arricchire le residenze principali. Passeggiate nella bellezza che ho scoperto grazie al Progetto Itaca – cui collaboro – dedicato al turismo accessibile a tutti e che hanno appunto lo scopo di capire come renderne possibile la visita anche a coloro che hanno disabilità motorie, uditive, visive o cognitive.
I giardini storici sono in realtà 7, ed in quattro di essi le “visite ragionate” – come le hanno volute chiamare – ci sono già state. Ma potete tranquillamente recuperare, perché il Parco Pernis-Vacca ed i suo Giardino degli Agrumi a Milis, l’Orto botanico di Cagliari, il Parco di Monserrato a Sassari e il Parco Aymerich a Laconi sono comunque lì ad aspettarvi. E poiché la mappa dei giardini storici copre ampia parte della Sardegna, ecco una bellissima occasione per visitare l’interno dell’isola, alle spalle delle spiagge più famose.
A Laconi, poi, oltre il Parco, c’è anche il Palazzo Aymerich, dove si trova il Museo del Menhir , l’unico esistente in Italia dedicato a queste potenti e grandiose statue arrivate a noi dall’epoca preistorica della Sardegna centro-meridionale: si pensa che questo mondo degli “eroi di pietra” si sia sviluppato in un arco di tempo compreso tra il 2.700 e il 2.200 avanti Cristo, per cedere poi il passo alla Civiltà Nuragica.
Un piccolo museo, allestito molto bene e con un apparato informativo ben fatto, e dal quale si esce con la convinzione – o forse l’illusione – di aver capito un mondo così lontano da noi, ma i cui valori fondamentali hanno attraversato la storia della Sardegna fino ad oggi.
Roberto Guiggiani
foto: Roberto Guiggiani