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Giornata dell’economia, Siena controlla il suo stato di salute: l’export rallenta e diventa il paziente da seguire

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Se è vero che la giornata dell’economia Siena 2030, organizzata da Camera di Commercio, Università e Fondazione Monte dei Paschi, monitora la salute del nostro territorio, allora l’export avrebbe bisogno di qualche cura.

“Nel primo trimestre 2025 il territorio ha perso il 33,8% rispetto allo stesso periodo del 2024, fermandosi a 879 milioni di euro – ha spiegato il presidente dell’Ente camerale Massimo Guasconi – La contrazione è trainata dai prodotti farmaceutici (-50,4%), mentre a livello nazionale il settore cresce del 41,9%. Calano anche camper (-17,7%) e vino (-5,6%)”.

L’evento odierno è come, come di consueto, occasione per guardare anche ai numeri dell’anno appena passato, che dovrebbe chiudersi, in termini di export, con un valore aggiunto di 8,8 miliardi di euro.

Secondo il segretario della Camera Marco Randellini, “il valore aggiunto provinciale crescerà dello 0,5% nel 2024 e dello 0,4% nel 2025. L’agricoltura vola (+10,8%), ma l’industria è in calo. Cresce anche l’occupazione (+1,5% nel 2024) e il reddito familiare (+3,6%)”.

“Prosegue la collaborazione tra le istituzioni senesi nel programma Siena 2030 – ha dichiarato Carlo Rossi, presidente della Fondazione Mps – al centro del nostro lavoro ci sono giovani, innovazione e attenzione al disagio” . Per il direttore Marco Forte, la giornata rappresenta anche “un momento di ascolto utile alla programmazione strategica”.

Il rettore Roberto Di Pietra ha sottolineato l’importanza del monitoraggio economico: “Dobbiamo iniziare a pensare una strategia di lungo periodo fondata sui dati”. Dal focus dell’Università di Siena emerge una crescita della vulnerabilità: “Il territorio è più ricco della media nazionale, ma aumenta la percezione di difficoltà, soprattutto nella cura degli anziani – spiega la professoressa dell’ateneo Francesca Gagliardi – Anche i giovani mostrano abitudini non salutari: poca attività fisica e alimentazione sbilanciata”.

Infine, il report sul turismo registra nel 2024 una crescita modesta (+1,3% le presenze), ma il primo trimestre 2025 segna un calo dell’8,7%. “Solo il 13% degli operatori prevede un aumento di fatturato – emerge dal rapporto dell’Osservatorio provinciale – Il 33,5% teme un calo, mentre il 52% non si aspetta variazioni”.

 

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