Ha riaperto il museo La Specola a Firenze

Fino a domenica 25 febbraio i biglietti sono già esauriti, e non è una sorpresa, ma da lunedì 26 vi invito senz’altro a mettere in agenda una visita al Museo ‘La Specola’ di Firenze, che ha riaperto le porte ai visitatori dopo una chiusura di cinque anni, duranti i quali è stata realizzata una completa riqualificazione della storica sede di Palazzo Bini Torrigiani, in via Romana.

Inaugurato il 21 febbraio 1775 come “Imperiale e reale museo di fisica e storia naturale” dal Granduca Pietro Leopoldo, il Museo della Specola è stato il primo esempio in Europa di istituzione scientifica aperta a tutti. Adesso dispone di ben 13 nuove sale, disposte su due ali del museo, dedicate a mineralogia e ceroplastica, con opere che per la prima volta saranno visibili al pubblico. Quindi un museo completamente diverso da quello precedente, più grande, con percorsi di visita riprogettati e con opere che sono state restaurate, ripulite, e recuperate e riproposte negli allestimenti. Da segnalare anche la collezione medicea di pietre lavorate (fra cui due coppe in diaspro e una in giada nefrite di Lorenzo il Magnifico, e la tazza in lapislazzuli a forma di conchiglia di Cosimo I), mentre al secondo piano si trova la storica collezione zoologica con 4.600 animali di tutto il mondo.

Torneranno invece visibili dal 1° marzo, su appuntamento, le cere anatomiche, il Salone degli Scheletri e la Tribuna di Galileo al Torrino.

Tutte le informazioni sulle modalità di visita sono sul sito sma.unifi.

L’intervento di riqualificazione è stato finanziato dalla regione Toscana e dall’Università di Firenze, poiché il museo La Specola fa parte del sistema museale dell’ateneo fiorentino e la riapertura rientra nel programma dedicato ai cento anni di questa università (centenario.unifi.it). Un anniversario che suona indubbiamente strano alle nostre orecchie. In effetti, si celebra l’approvazione del decreto che istituì l’Università di Firenze a partire dall’anno accademico 1924-25, ma le origini sono ovviamente molto più antiche e risalgono al 1321 ed allo Studium Generale voluto dalla Repubblica Fiorentina.

Roberto Guiggiani