Un Nobel per spiegare la sfida del nostro tempo: non se dire “sì o no” all’intelligenza artificiale, ma come riuscire a governarla. Giorgio Parisi, ospite all’Università di Siena in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico, lancia un appello alle istituzioni europee e italiane: servono regole, competenze e un presidio pubblico in grado di affrontare la velocità di una tecnologia che sta cambiando ogni settore della società.
“Per questo – spiega- è fondamentale creare un centro di ricerca europeo, pubblico, capace di formare persone competenti e indipendenti. Un centro che possa essere consulente dell’Unione Europea e dei singoli Stati su come gestire l’intelligenza artificiale. Non possiamo lasciare alle quattro o cinque grandi compagnie private il compito di dirci come dovremmo regolarla”.
Parisi richiama anche le responsabilità della scuola e del mondo della formazione, dove l’intelligenza artificiale rischia di diventare uno strumento che sostituisce il pensiero invece di allenarlo. “Dobbiamo – aggiunge- capire se l’intelligenza artificiale ci permetterà di fare di più. Nelle scuole bisogna insegnare a usarla in modo creativo, evitando che sostituisca il pensiero”.
Il fisico premio Nobel ha parlato anche del Biotecnopolo di Siena, definito “una struttura strategica, con tecnologie d’avanguardia”, impegnata nello sviluppo di vaccini, nuovi farmaci e soluzioni contro l’antibiotico-resistenza. Un centro che, spiega Parisi, potrà diventare un riferimento nazionale per la ricerca applicata e per la risposta alle pandemie future.
Il suo messaggio, però, va oltre la scienza: l’intelligenza artificiale non è un semplice strumento, ma un ecosistema che può trasformare informazione, lavoro, economia. E serve, dice Parisi, una politica capace di governare questo cambiamento prima che a farlo siano soltanto i grandi monopolisti globali.
A commentare le parole del Premio Nobel anche il presidente della Regione Eugenio Giani, presente oggi alla cerimonia. “L’IA non è solo una questione tecnologica, ma una sfida che riguarda il futuro della società, dell’economia e della formazione”, ha osservato Giani, che ha sottolineato come “la Toscana è stata la prima Regione in Italia ad approvare una propria legge che introduce norme specifiche sull’intelligenza artificiale con l’obiettivo di promuovere l’IA nel rispetto dei principi etici, della sicurezza e della trasparenza”.
Katiuscia Vaselli
Marco Crimi