Quando si avvicina il 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza sulle donne, Siena News ha voluto far parlare proprio le donne: un campione scelto tra età, professioni, stili di vita diversi. Per costruire quello che è davvero il pensiero rispetto alla data del 25 novembre, a ciò che è stato fatto e a ciò che manca, per capire il senso delle donne secondo le donne.
Chi è Alessia Baiocchi?
Una mamma fortunata, che ama profondamente le sue figlie. Una donna cresciuta in una famiglia al maschile (due fratelli più grandi), non sempre facile, che, con impegno e determinazione, ha cercato di realizzare i propri desideri, portando avanti i valori che il padre le ha trasmesso con l’esempio, come lealtà, onestà e rispetto. Un Funzionario della Polizia di Stato che indossa con onore ed orgoglio l’uniforme e adora il lavoro che fin da bambina sognava di fare.
Che cosa è il 25 novembre?
Un’occasione per riflettere su ciò che non dovrebbe mai accadere. Uno spunto per informare e rassicurare le donne, vittime di violenza, far capire loro che non sono sole, che è normale avere paura, ma che si può chiedere aiuto alle forze di polizia, ai familiari e agli amici e trovare il coraggio di denunciare, senza vergogna o timore di non essere comprese.
Quante e quali sono le violenze che una donna può subire e quando si supera il limite in cui ci si ferisce da sole?
Violenza è un concetto che si manifesta in svariati scenari. Un tempo, le donne subivano violenza, psicologica, fisica ed economica, tra le mura domestiche se non erano abbastanza servili ai propri mariti. Ed erano totalmente passive e remissive, quasi fosse normale sottomettersi, per il ruolo, di moglie e madre, che ricoprivano nella società. Oggi le donne sono più autonome, anche economicamente; molte hanno un lavoro, uno stipendio, ma non si sono ancora evolute abbastanza per sentirsi sicure ed indipendenti. Spesso non si considerano all’altezza; talvolta giustificano gli abusi o le violenze, anche solo psicologiche, che subiscono dai compagni, fidanzati, coniugi o addirittura sul luogo di lavoro, perché hanno paura, della solitudine, di non farcela, o perché temono ritorsioni ben peggiori. Non reagiscono, per questo si feriscono prima da sole…
una donna ce l’ha fatta quando…?
Ce l’ha fatta quando è consapevole di essere la sua priorità, quando vuole bene prima di tutto a se stessa. Quando pensa a cosa la fa stare bene e le dà serenità e si comporta, conseguentemente, anche se ha paura – che peraltro è naturale – ma con il coraggio di chi sa che è un diritto amarsi ed essere amati.
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