Il 25 novembre, le donne, la violenza, il pensiero: Giovanna Romano

Quando si avvicina il 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza sulle donne, Siena News ha voluto far parlare proprio le donne: un campione scelto tra età, professioni, stili di vita diversi. Per costruire quello che è davvero il pensiero rispetto alla data del 25 novembre, a ciò che è stato fatto e a ciò che manca, per capire il senso delle donne secondo le donne. 

 

Chi è Giovanna Romano?
È la mamma di tre ragazzi (due maschi e una femmina), è cresciuta a pane e giornali grazie grande scuola della redazione de La Nazione di Siena degli anni ’90, poi nel mondo del credito cooperativo seguendo come addetta stampa l’evoluzione di quella che oggi è Banca Centro Toscana-Umbria. Dal 2021 è la prima presidente donna del Gruppo Stampa Autonomo Siena, dopo mezzo secolo di storia associativa. Quando può trova spazio per i progetti di cooperazione internazionale, scrive libri e partecipa alla vita universitaria come componente del comitato di indirizzo del DISPI dell’Università di Siena.
che cosa è il 25 novembre?
E’ una data che, come tutte le ricorrenze, serve a fare il punto, a trovare spazio e tempo per una riflessione. Ma non basta. C’è moltissima educazione ancora da fare a tutti i livelli: nella scuola, nelle famiglie, nel mondo del lavoro, nella comunicazione.
Negli otto anni trascorsi nel Consiglio di Disciplina dell’Ordine dei Giornalisti della Toscana ho visto articoli, e soprattutto titoli, non solo irrispettosi del codice deontologico ma anche della dignità umana. Come se il sottinteso, l’allusione, i doppi sensi riferiti ad una donna fossero non solo giustificati ma addirittura divertenti e i lettori che si offendevano per certi accostamenti erano, secondo gli autori, troppo sensibili e poco inclini al rispetto della libertà di espressione.
Il fatto che l’Ordine abbia recentemente introdotto uno specifico articolo nel codice deontologico per ricordare che il giornalista deve evitare stereotipi di genere, immagini ed espressioni lesive della dignità della persona, è segno evidente che la strada da fare, anche per noi giornalisti, è ancora lunga e complessa.
quante e quali sono le violenze che una donna può subire e quando si supera il limite in cui ci si ferisce da sole?
Dal momento che si accetta che una persona abbia il controllo di un aspetto della propria vita si è già superato il limite.
 Se con i nostri silenzi consentiamo che un uomo ci controlli economicamente, fisicamente, socialmente (quante ragazzine ancora accettano che i fidanzati controllino i loro contatti social e decidano con chi possono uscire!), se lo lasciamo scegliere per noi, attiviamo una spirale da cui è difficile uscire perché siamo noi per prime a legittimarlo.
una donna ce l’ha fatta quando…?
Quando non deve chiedere il permesso a nessuno, quando crede nelle sue potenzialità nonostante i detrattori, quando è solidale con le altre donne, quando riconosce il suo valore.