Il commosso saluto del colonnello Manca a Siena

In occasione dei festeggiamenti per il 203° anniversario della fondazione dei carabinieri, il colonnello Giorgio Manca ha annunciato che lascerà la città

Dopo due anni, il colonnello Giorgio Manca lascerà il comando provinciale dei carabinieri di Siena. L’annuncio è stato fatto dallo stesso comandante durante la cerimonia per i 203 anni dalla fondazione dell’Arma.

Il colonnello Manca, che non ha specificato la sua prossima destinazione, ha voluto ringraziare tutta la comunità senese e tutti i suoi sottoposti: «Autorità, graditissimi ospiti e carabinieri del Comando Provinciale di Siena, mi accingo alla conclusione non solo del mio intervento ma anche del mio mandato in terra senese: secondo la volontà del vertice dell’Istituzione, con ogni probabilità al termine del prossimo periodo estivo dovrò portare il mio contributo di pensiero e la mia azione di comando ad una nuova realtà territoriale. Ho dato tutto me stesso per cercare di essere all’altezza delle aspettative dei miei superiori, dei miei collaboratori e dell’intera comunità provinciale. Non so se sono stato in grado di meritare l’alto onore che, circa due anni fa, mi è stato concesso: il giudizio spetta agli altri. Tuttavia, con sincero orgoglio, posso affermare di aver profuso ogni energia e tutta la professionalità acquisita in trentaquattro anni di servizio per rispondere alle esigenze del territorio, interpretando il ruolo di comandante secondo i valori che mi hanno insegnato durante il mio lungo percorso all’interno dell’Arma e gli esempi dei tanti carabinieri che ho avuto al mio fianco. Ho talmente amato questo incarico e questo territorio che sono quasi incredulo nel rivolgermi a voi qui, oggi, con un messaggio di prossimo saluto. Sono stato così felice di immergermi nella cultura e nella tradizione senese che, in questo momento, mi sembra quasi di parlare per conto di un’altra persona.

Non ho parole per descrivere i miei attuali sentimenti, le mie emozioni più profonde e forse – con tutta sincerità – non provo il desiderio di volerle veramente condividere poiché appartengono alla sfera più intima e personale.

Anche a nome della mia famiglia – cui va il mio incondizionato amore di padre e di marito – vi dico solo grazie e arrivederci a presto, così da potere metaforicamente abbracciare – tramite voi – tutte le persone bellissime che ho conosciuto e che mi hanno affiancato in questa straordinaria esperienza di vita.

Ai miei Ufficiali ed ai miei Marescialli, cui rivolgo il sincero ringraziamento per la piena collaborazione che mi hanno fornito, ricordo di svolgere la propria azione di guida nei confronti del personale con serenità e disponibilità assolute, rammentando sempre che ad ogni progressione di grado corrispondono esclusivamente maggiori responsabilità e mai privilegi. Siate dei comandanti illuminati ed ispirati, mossi secondo il principio universale del buon senso, inflessibili nei confronti di coloro che sfuggono dai propri doveri con condotta dolosa, ma giusti e comprensivi nei riguardi di chi commette degli errori per amore del servizio e nel compimento delle proprie mansioni.

Ai miei Brigadieri, Appuntati e Carabinieri dedico il mio pensiero affettuoso. Continuate ad essere orgogliosi di appartenere ad una Istituzione inimitabile e di vestire sempre questa straordinaria uniforme secondo i più elevati modelli valoriali. Siate consci che la militarità, il nostro essere nel contempo soldati e poliziotti, rappresenta la nostra forza principale, un unicum a cui tutto il sistema della difesa e della sicurezza guarda con ammirazione. Una caratteristica tipicamente nostra che ci assicura di operare all’interno di un complesso di regole che, da un lato, sono funzionali al raggiungimento degli obietti istituzionali e, allo stesso tempo, forniscono la garanzia per individuare con chiarezza responsabilità, competenze e linea di comando.

Continuante perciò ad operare con la massima etica del lavoro, un principio cardine per ciascun militare. Pur consapevoli delle esigenze imposte dalla modernizzazione, non dovete mai dimenticare il passato e le tradizioni della nostra amata Istituzione che da sempre rappresentano il solco lungo il quale il cammino dell’Arma non ha mai vacillato».

In un passaggio del discorso precedente, il colonnello Giorgio Manca ha annunciato che dal prossimo Palio di Provenzano ci sarà una novità nel saluto alla città del drappello dei carabinieri a cavallo
prima della carriera.

Emilio Mariotti

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Emilio Mariotti

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