Il contesto e gli scenari sono in continua mutazione: cambiano i bisogni delle generazioni e il modo di fare banca. L’ utente è al centro della nuova sfida.
La Generazione Y
La profonda trasformazione tecnologica che interessa il sistema bancario parte da lontano. Nell’agosto del 1993 i teenager dell’epoca ricevono il battesimo e nasce una nuova generazione, la Generazione Y, il cui modello culturale di riferimento è basato sulla tecnologia e sull’accessibilità alla comunicazione. Ne derivano giovani con capacità di innovazione, abitudine al cambiamento, padronanza di Internet e dei social network, ma anche pragmatismo e facilità di apprendimento. Per loro e le generazioni a venire le file allo sportello bancario lasciano il posto alla banca virtuale, sempre aperta e disponibile, accessibile da qualsiasi luogo, grazie a smartphone e tablet. Così le banche, negli ultimi 10 anni, vedono triplicare i clienti digitali e il presente mostra che non si torna indietro. Alla generazione dei Millennials e dei nativi digitali corrisponde la generazione di banche agili e di ebank, perché l’immediatezza e la semplicità nell’utilizzare i servizi di base risparmiando, in realtà piace a tutti, in quanto, non è una questione di età, ma di utilità.
La solidità patrimoniale e la convenienza delle banche online
Tutti i parametri richiesti dalla BCE per misurare la solidità sono a favore delle banche online e di fronte alla crisi di fiducia innescata dal decreto salva-banche e dal recepimento delle norme sul bail-in, i correntisti vogliono diversificare e frazionare i depositi. Il quadro congiunturale incerto e in continua mutazione accelera la necessità di cambiamento industriale del settore. Il Governatore della Banca d’Italia Visco, nella recente audizione al Senato, mette in luce l’esigenza irreversibile per il sistema bancario di ridurre i crediti deteriorati con ogni mezzo, ricordando, però, che tale processo è graduale e che, anche se nel 2015 la redditività delle banche italiane ha registrato segnali di miglioramento, rimane fondamentale contenere i costi e diversificare le fonti di ricavo. Afferma, inoltre, che non appare più sostenibile un modello di banca basato sulla territorialità. Insomma, i tempi sono cambiati: l’offerta digitale riduce i costi, attrae capitale e aiuta ad intercettare la domanda dei diversi settori produttivi, che si avvalgono sempre di più della componente digitale.
Il bisogno di ascolto e consulenza
Mentre avanzano piattaforme in grado di comparare e mostrare le migliori combinazioni di prodotti e strumenti finanziari e assicurativi, il bisogno di consulenza aumenta. Gestire il risparmio tenendo conto di tutti i cambiamenti che si possono incontrare nell’intero arco della vita richiede conoscenza e attenzione. I servizi di base dei conti correnti online come i pagamenti sono immediati e semplici, ma servizi più complessi e a maggiore valore necessitano di consulenza. Senza dimenticare che la partecipazione degli utenti al processo di cambiamento è mutata: la voce proveniente dalla presenza sui social influenza l’opinione pubblica e le decisioni delle aziende. Oggi, per le banche, la vera partita da giocare è nell’ascolto delle persone.
Maria Luisa Visione
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