In Italia sono molti i laghetti che si sono originati in epoca storica, le cui modalità di formazione, la morfologia e il contesto geologico-strutturale potrebbero essere compatibili con fenomenologie di sinkhole ovvero buche nel terreno che si sono formate improvvisamente inghiottendo tutto quello che vi è sopra. Alcune sono profonde anche centinaia di metri.
Nel Senese ci sono quattro cavità che hanno avuto origine da questo fenomeno di cui due sono il lago di Sant’Antonio e il lago scuro, piccoli laghi e si trovano nella parte settentrionale della montagnola. Sull’Altopiano di Sant’Antonio tra Monteriggioni e Colle Val d’Elsa, tra i corsi d’acqua dell’Elsa e della Staggia infatti si rinvengono quattro cavità subcircolari che si allineano tutte secondo una direttrice, due delle quali ospitano laghetti, il Lago Scuro e il Lago Chiaro o chiamato anche di Sant’Antonio, la terza l’Ausciana è ridotta ad un piccolo spazio ricoperto da vegetazione palustre e l’ultima invece è ormai prosciugata.
Tra questi il più famoso è il Lago di Sant’Antonio, uno specchio d’acqua apparentemente tranquillo che però nasconde strani misteri, viene detto anche il lago senza fondo perché nessuno negli anni avrebbe mai trovato la fine di questo laghetto… Purtroppo in passato in questo lago ci sono state moltissime morti per annegamento e c’è chi giura di aver visto creature strane aggirarsi nelle sponde fangose. Qui intorno al 1600 veniva fatto lo Iudicium Aquaticum ovvero la prova inconfutabile dell’acqua che faceva vedere se una donna era strega oppure no. La poveraccia veniva legata ad una croce di legno infuocata e poi gettata in mezzo al lago. Se la croce galleggiava era la prova che la donna era una strega, se invece andava a fondo voleva dire che non lo era… Quindi comunque fosse andata la prova, la donna sarebbe morta o affogata o bruciata.
Chi abitava nella zona raccontava di sentire suoni di campane provenire dal lago o addirittura di vedere fanciulle chiedere aiuto in mezzo al lago e scomparire con i mal capitati che tentavano di aiutarle.
Leandro Alberti nel 1550 scrisse: “Preso l’Abbadia, onorevole contrada posta fralli termini di Fiorenza e di Siena, sono dui laghi l’uno dall’altro discosto, al tirare di una saetta. In uno di quelli vedesi l’acqua chiara MA NON SE NE RITROVA IL FONDO (come dicono gli habitatori del paese), nell’altro alquanto più piccolo, appare l’acqua tanto nera che pare da reguagliare all’inchiostro, AL CUI FONDO NON SI PUÒ ATTINGERE. E questa acqua è totalmente di natura contraria all’altre acque, imperoche essendogli gelato dentro il legno incontinente, scende al profondo, e più non si vede. Et quivi pesce non di ritrova. Ella è volgata fama appresso agli abitatori del paese che passando quindi S. Cervone Vescovo di Massa e quivi fermandosi a riposare (ove è il primo lago) ove era una taverna, e intendendo la vitiosa vita dell’hosto, che teneva, e sforzando di ridurlo in penitenza dei suoi peccati, e giudicando di non poterlo convertirlo, partendosi la mattina seguente li pronunciasse, che insieme lui insieme colla taverna profondarebbe nell’abisso, et che partito il santo vescovo, incontinente aprendosi la terra fosse inghiottito coll’edificio e che poi vi rimanesse detto lago. Dell’altro lago dicono, che habitando in questo luogo unscelerato sodomita e essendo vivuto in tanta sceleragine alquanto tempo, non lo volendo più sopportare Iddio, fece aprire la terra, e lo fece sprofondare con tutta la fameglia, rimanendovi questo lago pieno d’acqua negrissima, e di contraria natura dell’altra acqua, quanto era la sua habitazione”.
In realtà alcuni studiosi a fine ‘800 cercarono di studiare il fenomeno e attestarono che profondità del lago Chiaro era di 14 metri anche se nella parte sud del lago vi era una buca larga non più di tre metri che pareva continuare per molto ancora ma non riuscirono a stabilire quanto. provarono con delle corde e dei pesi ma non bastavano per raggiungere la fine del lago… tutto questo avveniva nel 1888 (Lotti).
Mentre nel Lago Scuro la profondità fu attestata sui 7,5 metri (dati del 1888) anche se pure questo lago aveva un piccolo canale che scendeva in obliquo verso il fondo tanto da domandarsi se i due laghi non avessero un collegamento sotterraneo ma la differenza delle acque non dava certezza di questa ipotesi.
Gabriele Ruffoli
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