Oltre dodicimila chilometri percorsi solo per ammirare il meraviglioso Pavimento del Duomo di Siena: arrivano fino da Città del Capo, città simbolo del Sudafrica, i visitatori giunti per poter godere delle meraviglie del prezioso tappeto di marmo della Cattedrale.
Oggi, lo ricordiamo, è partita la seconda scopertura straordinaria. “È la cosa più eccezionale che io abbia mai visto”, afferma un ‘pellegrino’ proveniente proprio da Città del Capo. “Credo sia un posto fantastico. Le bellezze…Le immagini.. L’atmosfera unica”, dice invece una visitatrice che arriva da Vienna, capitale dell’Austria.
Fino al 15 ottobre in Duomo si scopre nuovamente il Pavimento, tappeto marmoreo frutto di secoli di ricerca dei più alti valori dello spirito umano.
Nell’anno giubilare, sarà visibile, per la prima volta, la Speranza eseguita nel 1870 da Leopoldo Maccari, Giuseppe e Antonio Radichi su cartone di Alessandro Franchi. La tarsia è di solito coperta, anche durante la scopertura, per permettere l’accesso alla Cappella del Voto, spazio sacro destinato al raccoglimento e alla preghiera.Il titolo del percorso spirituale in cui sono invitati i pellegrini che accedono alla Cattedrale è ‘La speranza di molti’ e si ispira al vaticinio della Sibilla Persica, che si incontra nell’ultimo riquadro della navata di destra.
E dal 19 agosto torna poi il percorso del Clavigero. A partire dalle 7.15 fino alle 8.45, sarà possibile seguire le fasi di apertura, l’accensione delle luci, l’organizzazione e la preparazione all’accoglienza insieme a coloro che quotidianamente si adoperano al “risveglio” della Cattedrale. “Il clavigero: il risveglio del Duomo di Siena” è, infatti, una delle esperienze culturali speciali promosse dall’Opera della Metropolitana e organizzate da Opera Laboratori che condurrà i visitatori, per un massimo di 18 persone, alla scoperta di questo capolavoro.
Occorre poi ricordare che il viaggio spirituale prosegue nell’intero complesso monumentale dalla Cripta, in cui è affrescato il tema della Resurrezione, al Battistero dove si conserva la Speranza di Donatello, di recente restaurata e facente parte del programma iconografico del Fonte Battesimale, fino al Museo dell’Opera, in cui il visitatore sarà invitato a osservare il retro della Maestà di Duccio di Buoninsegna.
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