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Il paradosso: “Vivo a 2 chilometri da mia madre, ma temo di non poterla vedere a Natale”

“Secondo le nuove normative il 25 e il 26 dicembre e il primo gennaio non si può cambiare comune di residenza. Io abito in località San Martino, nel comune di Monteriggioni, mia mamma sta a 2-3 km da me, ma nel territorio di Siena. Quindi io non posso cambiare comune per andare da lei a Natale”. Così inizia il messaggio di una nostra lettrice provata dalle misure restrittive dei Dpcm in materia di contrasto alla diffusione del coronavirus.

Temendo di non poter rivedere la sua famiglia nei giorni delle Feste, la ragazza ha deciso di sfogarsi con il nostro giornale. “Sono tre mesi che non vedo i miei nonni se non due volte, all’esterno con le mascherine- ci racconta-. Se si parla di buon senso e attenersi alle regole per contenere il contagio sono la prima a fare di tutto per rispettarle, ma finché queste sono sensate. Adesso non mi vengano a dire che passare il Natale con mia mamma sia più pericoloso delle migliaia di persone riunite senza nessun tipo di protezione per omaggiare Maradona o per manifestazioni varie, perché allora mi sento presa in giro”.

Il 2020 “è stato un anno duro per tutti, per qualcuno devastante- continua-. La cosa peggiore però non è l’incertezza di non avere più un lavoro e neppure l’insicurezza di non arrivare a fine mese”.  Per la nostra lettrice la cosa peggiore “è stata e lo è tutt’ora dover stare lontana dai propri affetti:  aver paura che un abbraccio ad un proprio caro possa diventare una condanna, avere la consapevolezza di star buttando via del tempo che poi non ritornerà, perché i nonni purtroppo non sono eterni”.

E’ bene ricordare che comunque, il Dpcm del 3 dicembre consente in ogni caso il rientro nel Comune in cui si ha la residenza, il domicilio o in cui si abita con continuità o periodicità. “Ciò permetterà, ad esempio, il ricongiungimento di coppie che sono lontane per motivi di lavoro ma che convivono con una certa frequenza nella medesima abitazione”, spiega la presidenza del consiglio in una nota. Inoltre per i genitori bisogna precisare che le visite sono consentite, nei giorni dei divieti, per persone non autosufficienti, non per motivi di compagnia. Chi va da queste persone deve farlo da solo, non è consentito spostarsi con altri familiari.

La nostra lettrice dovrebbe poter ricongiungersi, in caso le disposizioni governative e regionali dovessero consentirlo, con i propri familiare nei giorni che precederono Natale. “Se non mettono qualche altra regola ‘super intelligente’ – avverte-, ma dobbiamo ammettere che passare il Natale da soli è molto triste. Soprattutto per una quisquilia del genere, se avessi trovato casa 500 metri più avanti il problema non ci sarebbe stato”.

Infine la sua amara considerazione: “sembra che se abitiamo in due comuni differenti ma limitrofi ci si possa infettare, ma se stiamo nello stesso comune no”, conclude.

MC

 

marco crimi

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